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1.III.1936.
In questo giorno, durante la santa Messa, si è impossessata di me una
forza misteriosa ed una smania che mi sollecita a dare inizio
all'esecuzione dei desideri di Dio. Inoltre mi è stata data una
comprensione così limpida delle cose che il Signore vuole da me, che
per la verità se mi giustificassi dicendo che non capisco qualche cosa
di quello che esige da me il Signore, mentirei. Il Signore infatti mi
ha fatto conoscere la Sua volontà in maniera evidente e chiara e non ho
per questo un'ombra di dubbio. Ed ho capito che sarebbe la più grande
ingratitudine rimandare ancora questa questione, che il Signore vuole
concludere per la Sua gloria e per il bene di un gran numero di anime,
e si serve di me come di un povero strumento, per mezzo del quale deve
realizzare il Suo eterno disegno di Misericordia. In verità sarebbe
veramente ingrata la mia anima, se si opponesse più a lungo alla
volontà di Dio. Ormai più nulla mi trattiene da ciò, né la
persecuzione, né le sofferenze, né gli scherni, né le minacce, né le
suppliche, né la fame, né il freddo, né le lusinghe, né le amicizie, né
le contrarietà, né gli amici, né i nemici, né le cose che sto vivendo
ora, né quelle che verranno, né l'odio dell'inferno. Nulla mi può
impedire di compiere la volontà di Dio. Non faccio affidamento sulle
mie forze, ma sulla Sua onnipotenza, poiché se mi ha fatto la grazia di
conoscere la Sua santa volontà, mi concederà anche la grazia di poterla
compiere. Non posso tralasciare di dire quanto si opponga a questa mia
aspirazione la mia propria bassa natura, che avanza le sue pretese e
provoca talvolta una lotta così accanita nella mia anima che, come Gesù
nell'Orto degli Ulivi, così anch'io grido all'Eterno Padre: « Se è possibile, passi da me
questo calice; tuttavia non quello che io voglio, ma quello che vuoi
Tu, Signore. Sia fatta la Tua volontà ». Non è tutto
segreto per me quello che dovrò passare, ma, con piena consapevolezza,
accetto tutto quello che mi manderai, o Signore. Ho fiducia in Te, o
Dio misericordioso e desidero mostrare io per prima, quella fiducia che
esigi dalle anime. O Verità eterna, aiutami ed illuminami lungo le
strade della vita e fa' che si adempia in me la Tua volontà. Non
desidero nulla, solo fare la Tua volontà, o mio Dio; non importa se mi
sarà facile o mi sarà difficile. Sento che una forza misteriosa mi
spinge ad agire; una sola cosa mi trattiene, la santa obbedienza. O mio
Gesù, mi sproni e dall'altra parte mi reggi e mi freni. O Gesù mio,
anche in questo sia fatta la Tua volontà. In una situazione simile
durai per alcuni giorni ininterrottamente, le forze fisiche
cominciarono a venirmi meno.
Benché non avessi detto nulla di ciò a nessuno, tuttavia quando la
Madre Superiora notò la mia sofferenza, disse: « Ho notato che lei,
sorella, è cambiata e molto pallida ». E mi raccomandò di andare a
riposare prima e di riposare più a lungo ed ordinò che la sera mi
portassero una tazza di latte caldo. Il suo cuore premuroso e veramente
materno avrebbe voluto aiutarmi, però le cose esterne non influiscono
sulle sofferenze dello spirito e non procurano molto sollievo. Nel
confessionale attinsi forza e consolazione venendo a sapere che ormai
non avrei atteso a lungo per intraprendere l'azione. Giovedì, quando
andai nella cella, vidi sopra di me un'Ostia sacra in una grande luce.
All'improvviso udii una voce, che mi sembrava uscisse da sopra l'Ostia:
« In Essa sta la tua
forza: Essa ti difenderà ». Dopo queste parole la visione
scomparve, ma una forza misteriosa entrò nella mia anima ed una strana
luce mi fece conoscere in che consiste il nostro amore verso Dio, e
cioè nel fare la Sua volontà. O Santissima Trinità, o Dio eterno,
desidero risplendere nella corona della Tua Misericordia, come una
minuscola pietra, la cui bellezza dipende dalla luce del Tuo raggio e
della Tua inimmaginabile Misericordia. Tutto ciò che c'è di bello nella
mia anima, è Tuo, o Dio, io, per quanto ho di mio, sono sempre una
nullità. All'inizio della Quaresima chiesi al mio confessore di
assegnarmi una mortificazione per quel periodo ed ottenni quella di non
ridurmi le vivande, ma di meditare durante i pasti sul fatto che Gesù
in croce accettò aceto misto a fiele. « Questa sarà la mortificazione ».
Non pensavo che ne avrei ritrovato un così grande vantaggio per la mia
anima. Il vantaggio consiste nel fatto che medito continuamente sulla
Sua dolorosa Passione e quando prendo i pasti, non distinguo quello che
mangio, ma sono occupata a pensare alla morte del mio Signore.
All'inizio della Quaresima chiesi anche che mi venisse cambiato l'esame
particolare di coscienza ed ottenni questo: di compiere quello che
faccio con la pura intenzione di riparare per i peccatori. Ciò mi
mantiene in una continua unione con Dio e questa intenzione perfeziona
le mie azioni, poiché tutto quello che faccio, lo faccio per le anime
immortali. Tutte le pene e tutte le fatiche sono nulla, quando penso
che servono a ricondurre a Dio delle anime di peccatori. Maria è la mia
Maestra, che m'insegna sempre come vivere per Iddio. O Maria, il mio
spirito s'illumina nella Tua mitezza e umiltà. Una volta che entrai in
cappella per cinque minuti di adorazione e pregai per una certa
persona, compresi che non sempre Dio accerta le nostre preghiere per
quelle anime per le quali noi preghiamo, ma le destina per altre anime
e non portiamo loro sollievo nelle pene che soffrono nel fuoco del
purgatorio. La nostra preghiera però non va perduta. il rapporto
confidenziale dell'anima con Dio. Iddio si avvicina all'anima in una
maniera particolare, nota solo a Dio e all'anima. Nessuno si accorge di
questa unione misteriosa; in questa unione primeggia l'amore e solo
l'amore fa tutto. Gesù si dà all'anima in un modo soave, dolce, e nel
Suo profondo c'è la quiete. Gesù le concede molte grazie e la rende
capace di condividere i suoi pensieri eterni e talvolta rivela
all'anima i suoi divini intendimenti. Quando il Padre Andrasz mi disse
che sarebbe bene che nella Chiesa di Dio ci fosse un gruppo di anime
che impetrassero la divina Misericordia, poiché in verità noi tutti
abbiamo bisogno di questa Misericordia, dopo queste sue parole, una
luce singolare penetrò nella mia anima. Oh, quanto è buono il Signore!
18.III.1936.
Una volta chiesi a Gesù che cominciasse Lui stesso a fare il primo
passo con qualche cambiamento, o con qualche fatto esterno, o che mi
dimettessero, poiché io di mia iniziativa non sono in grado di
abbandonare questa Congregazione ed in questo stato d'animo agonizzai
per più di tre ore. Non riuscivo a pregare, ma sottomisi la mia volontà
alla volontà di Dio. La mattina del giorno dopo la Madre Superiora mi
disse: « Sorella, la Madre Generale la trasferisce a Varsavia ».
Risposi alla Madre che forse non sarei andata, ma sarei uscita di li
subito. Pensavo che quello fosse il segno esterno, per il quale avevo
pregato Dio. La Madre Superiora non rispose a ciò, ma dopo un momento
mi chiamò di nuovo e disse: « Sa una cosa, sorella? Lei intanto vada,
non badi al viaggio sprecato, anche se dovesse ritornare indietro
subito ». Risposi: « Va bene, andrò », quantunque il dolore mi
lacerasse l'anima, poiché sapevo che, a causa di quella partenza, la
questione sarebbe stata rinviata; nonostante tutto però, cerco sempre
di essere obbediente. Verso sera, mentre pregavo, la Madonna mi disse: « La vostra vita deve essere
simile alla Mia vita: silenziosa e nascosta; essere unite
incessantemente a Dio e pregare per l'umanità e preparare il mondo per
la seconda venuta di Dio ».
Verso sera, durante la benedizione, la mia anima per un momento fu in
contatto diretto con Dio Padre, sentii che ero fra le Sue braccia come
una bimba e udii nel mio intimo queste parole: « Non temere nulla, figlia Mia,
tutti gli avversari andranno in frantumi ai Miei piedi».
Dopo queste parole entrarono nella mia anima una profondissima quiete
ed uno stupendo silenzio interiore. Quando mi lamentai col Signore,
perché mi toglieva quell'aiuto e sarei rimasta di nuovo sola e non
avrei saputo come andare avanti, udii queste parole: « Non temere, io sono sempre con Te
». Dopo tali parole di nuovo una pace profonda entrò nella mia anima.
La Sua presenza mi penetrò da una parte all'altra in modo sensibile. il
mio spirito fu inondato di luce ed anche il corpo vi partecipò.
La sera dell'ultimo giorno, in cui dovevo partire da Wilno, una suora
già avanti negli anni, mi svelò lo stato della sua anima. Mi disse che
soffriva interiormente già da un paio d'anni, che le sembrava che tutte
le sue confessioni fossero state fatte male e che non era sicura che
Gesù le aveva perdonato. Le chiesi se ne avesse parlato qualche volta
al confessore. Mi rispose che già parecchie volte ne aveva parlato al
confessore. « E i confessori mi dicono sempre di state tranquilla, io
però soffro molto e nulla mi dà sollievo e mi sembra sempre che Dio non
mi abbia perdonato ». Le risposi: « Lei, sorella, obbedisca al
confessore e stia pienamente tranquilla, poiché si tratta certamente di
una tentazione ». Ma essa con le lacrime agli occhi supplicò che
chiedessi a Gesù se le aveva perdonato e se le sue confessioni erano
state buone. Le risposi energicamente: « Lo chieda lei stessa, sorella,
se non crede ai confessori ». Essa però mi prese per una mano e non
voleva lasciarmi se prima non le avessi detto che avrei pregato per lei
e le avessi riferito ciò che m'avrebbe detto di lei Gesù. E continuava
a piangere amaramente e non intendeva lasciare la presa e mi disse: «
Sorella, io so che Gesù le parla ». E non potendo liberarmi da lei,
poiché m'aveva afferrato per le mani, le promisi che avrei pregato per
lei. Verso sera, durante la benedizione, udii nell'anima queste parole:
« Dille che la sua
diffidenza ferisce il Mio Cuore più dei peccati che ha commesso
». Quando lo riferii a lei, si mise a piangere come una bambina ed una
grande gioia entrò nella sua anima. Compresi che Dio desiderava
consolare quell'anima per mio mezzo e perciò, benché la cosa mi
costasse molto, appagai il desiderio di Dio. Quando entrai un momento
in cappella quella stessa sera, per ringraziare Iddio per tutte le
grazie che mi aveva concesso in quella casa, all'improvviso la presenza
di Dio s'impadronì di me. Mi sentii come una bambina nelle mani del
migliore dei padri ed udii queste parole: « Non aver paura di nulla; Io sono
sempre con te ». Il suo amore mi penetrò da parte a parte
e sentii che entravo con Lui in una familiarità così intima, che non ho
parole per esprimerla. Improvvisamente vidi accanto a me uno dei sette
spiriti in aspetto luminoso, raggiante come l'avevo visto in precedenza
continuamente vicino a me quando andavo in treno. Vidi che su ogni
chiesa, che si scorgeva passando, c'era un Angelo ma in uno splendore
più tenue di quello dello spirito che mi accompagnava nel viaggio. Ed
ognuno degli spiriti che custodivano i sacri edifici s'inchinava allo
spirito che era accanto a me.
A Varsavia, appena entrai nella portineria del convento, lo spirito
spari. Ringraziai Dio per la Sua bontà, dato che ci dà degli angeli per
compagni. Oh, quanto poco la gente pensa a questo, che ha sempre presso
di sé un tale ospite e nello stesso tempo un testimone di tutto!
Peccatori, ricordate che avete un testimonio delle vostre azioni! O mio
Gesù, la Tua bontà supera ogni intelligenza e nessuno esaurirà mai la
Tua Misericordia. Perdizione per l'anima che vuole perdersi, poiché per
chi desidera salvarsi, per lui c'è il mare inesauribile della
Misericordia del Signore. Come può un piccolo recipiente contenere in
sé un mare insondabile? Quando mi accomiatai dalle suore e stavo già
per partire, una delle suore si scusò molto con me, per avermi aiutato
così poco nell'impegno che avevo, e non solo per non avermi aiutato, ma
perché aveva sempre cercato di rendermelo difficoltoso. Io però dentro
di me l'avevo considerata una grande benefattrice, perché mi esercitava
nella pazienza. Mi esercitava a tal punto che una delle suore anziane
si era espressa così: « Suor Faustina, o è stupida, o è santa, poiché,
a dir la verità, una persona normale non sopporterebbe che qualcuno le
faccia dispetti in continuazione ». Io d'altronde mi ero sempre
avvicinata a lei con cortesia. Quella suora si era talmente ostinata a
mettermi i bastoni fra le ruote nel mio lavoro che, nonostante il mio
impegno, era riuscita talvolta a guastare qualcosa di ciò che era stato
fatto bene, come mi confessò essa stessa accomiatandosi e chiedendomi
molte scuse. Non volli entrare nel merito delle sue intenzioni, ma
presi la cosa come una prova di Dio... Rimango enormemente stupita, per
il fatto che si possa avere un 'invidia tanto grande. Io vedendo il
bene di qualcuno, me ne rallegro come se lo possedessi io stessa; la
gioia degli altri è la mia gioia, e la sofferenza degli altri è la mia
sofferenza, poiché se fosse diversamente non oserei aver rapporti con
Gesù. Lo spirito di Gesù è sempre semplice, mite, sincero; ogni
malignità, invidia, ogni mancanza di benevolenza occultata sotto un
sorriso di compiacenza, è un diavoletto malizioso. Una parola dura, ma
che provenga da un amore sincero, non ferisce il cuore.
22.III.1936.
Arrivata a Varsavia, entrai un momento nella piccola cappellina a
ringraziare il Signore per aver fatto un buon viaggio. Inoltre Lo
pregai di concedermi l'aiuto e le grazie per tutto ciò che qui mi
attendeva, affidandomi in tutto alla Sua santa volontà. Udii queste
parole: «Non temere
nulla, tutti gli ostacoli servono a far realizzare la Mia volontà
». Il 23 marzo. La mattina, durante la meditazione, m'investì la
presenza di Dio in maniera particolare, mentre riflettevo sulla
grandezza incommensurabile di Dio e nello stesso tempo sul Suo
abbassarsi fino ad una creatura. Ad un tratto vidi la Madonna che mi
disse: « Oh, quanto è
cara a Dio l'anima che segue fedelmente l'ispirazione della Sua grazia!
Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della Sua
grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta. Egli
verrà non come Salvatore misericordioso, ma come Giudice Giusto. Oh,
quel giorno sarà tremendo! E’ stato stabilito il giorno della giustizia
(cfr. At 17,31), il giorno dell'ira di Dio davanti al quale tremano gli
angeli. Parla alle anime di questa grande Misericordia, fino a quando
dura il tempo della pietà. Se tu ora taci, in quel giorno tremendo
dovrai rispondere di un gran numero di anime. Non aver paura di nulla;
sii fedele fino alla fine. Io ti accompagno con la mia tenerezza
». Quando giunsi a Walendow, una Suora alutandomi mi disse: «Adesso che
è arrivata qui lei, sorella, le cose andranno tutte bene ». La
domandai, e Perché dice questo, sorella? ». Ed essa mi rispose che lo
sentiva dentro di sé. Quella cara anima è piena di semplicità e molto
amata dal Cuore di Gesù. Effettivamente quella casa era in condizioni
di estremo disagio... Non starò qui a ricordare tutto. La confessione.
Mentre mi preparavo alla confessione, dissi a Gesù nascosto nei SS.mo
Sacramento: « Gesù, Te
ne prego, parlami per bocca di questo sacerdote e per me il segno sarà
questo: egli naturalmente non sa nulla del fatto che Tu, o Gesù, vuoi
da me questa fondazione della Misericordia. Fa' in modo che mi dica
qualche cosa sulla Misericordia ». Quando mi accostai al
confessionale e cominciai la confessione, il sacerdote m'interruppe la
confessione e cominciò a parlare della grande Misericordia di Dio e lo
fece con tale vigore che non m'era mai capitato di sentirlo a quel modo
e poi mi chiese: e Lo sa che la Misericordia del Signore è al di sopra
di tutte le Sue opere, che è il coronamento delle Sue opere? ». Ed io
ascoltai attentamente quelle parole che il Signore mi disse per bocca
di quel sacerdote. Benché io creda che sempre in confessionale Iddio
parli per bocca del sacerdote, in quel caso però l'ho constatato in
modo singolare. Benché non avessi svelato nulla della vita di Dio che
c'è nella mia anima, e mi fossi accusata solo delle mancanze commesse,
tuttavia quel sacerdote mi disse molto di sua iniziativa di quello che
c'è nella mia anima e fra l'altro che ero tenuta ad essere fedele alle
ispirazioni di Dio. Mi disse: “Andrà attraverso la vita in compagnia
della Madonna, che ha risposto fedelmente ad ogni ispirazione di Dio”.
O mio Gesù, chi riuscirà a comprendere la Tua bontà? O Gesù, allontana
da me i pensieri che non concordano con la Tua volontà. Riconosco che
nulla mi lega più a questa terra, se non quest'opera della Misericordia.
Giovedì. Durante l'adorazione serale, ho visto Gesù flagellato e
torturato, che mi ha detto: “Figlia
Mia, desidero che fin nelle più piccole cose dipenda dal confessore. I
tuoi più grandi sacrifici non Mi piacciono, se li compi senza il
permesso del confessore, mentre al contrario il più piccolo sacrificio
ha una grande importanza ai Miei occhi, se è fatto col permesso del
confessore. Le più grandi opere sono senza importanza ai Miei occhi se
sono frutto del proprio arbitrio, e spesso non s'accordano con la Mia
volontà e meritano piuttosto un castigo e non un premio; mentre la tua
più piccola azione fatta col permesso del confessore, è gradita ai Miei
occhi e Mi è immensamente cara. Convinciti bene di questo per sempre.
Vigila incessantemente, poiché tutto l'inferno si sta impegnando in
tutti modi contro di te, a causa di quest'opera, poiché molte anime si
allontaneranno dalla bocca dell'inferno e glorificheranno la Mia
Misericordia. Ma non temere nulla, poiché Io sono con te; sappi che da
sola non puoi fare nulla”.
Il primo venerdì del mese, prima della Comunione, vidi una grande
pisside piena di Ostie consacrate. Una mano posò quella pisside vicino
a me e la presi in mano. In essa c'erano mille Ostie viventi. Ad un
tratto udii una voce: « Queste
Ostie sono ricevute dalle anime, per le quali hai ottenuto la grazia di
una sincera conversione durante questa Quaresima ». Ed
eravamo ad una settimana prima del Venerdì Santo. Trascorsi quel giorno
in un profondo raccoglimento interiore, annientandomi per il bene delle
anime. Oh, che gioia annientarsi a vantaggio delle anime immortali! So
che il chicco di grano, per diventare alimento, deve essere distrutto e
stritolato fra le macine, così anch'io, affinché diventi utile alla
Chiesa ed alle anime, devo essere annientata, benché nessuno
all'esterno si accorga del mio sacrificio. O Gesù, voglio essere
nascosta all'esterno come quest'ostia, nella quale l'occhio non
distingue nulla e anch'io sono un'ostia consacrata a Te. La Domenica
delle Palme. In questa domenica ho sperimentato in modo particolare i
sentimenti del dolcissimo Cuore di Gesù. Il mio spirito era là dov'era
Gesù. Ho visto Gesù seduto sull'asinello, e i discepoli ed una grande
folla che andava assieme a Gesù tutta festante con dei rami in mano. Ed
alcuni li gettavano sotto i piedi dove passava Gesù, ed altri tenevano
i rami in alto agitandosi e saltando davanti al Signore e non sapevano
che fare dalla gioia. E vidi un'altra folla che usciva incontro a Gesù,
anche loro coi volti sorridenti e con rami in mano e gridavano in
continuazione dalla gioia e c'erano anche dei bambini piccoli, ma Gesù
era molto serio. Ed il Signore mi fece conoscere quanto soffri in
quelle circostanze. E in quel momento non vidi nient'altro all'infuori
di Gesù che aveva il cuore gonfio per l'ingratitudine.
La confessione trimestrale. Il Padre Bukowski. Quando una misteriosa
forza interiore mi sollecitò nuovamente, affinché non rinviassi oltre
questa causa, non trovando pace, ne parlai al confessore Padre
Bukowski, dicendogli che ormai non potevo attendere più a lungo. Il
Padre mi rispose: «Sorella, questa è un'illusione, Gesù non può esigere
questo, lei ha i voti perpetui, è tutta un'illusione. Lei, sorella, sta
inventando qualche eresia ». E gridava contro di me quasi con tutta la
voce che aveva. Chiesi se era tutto illusione. Mi rispose: «Tutto ». «
E allora come debbo comportarmi d'ora innanzi, la prego di dirmelo ». «
Ecco qua, lei, sorella, non deve seguire nessuna ispirazione, deve
distrarsi, non badare affatto a quello che udrà nell'anima, cercare di
adempiere bene i propri doveri esterni e non pensare per niente a
queste cose, vivere in completa distrazione Risposi: « Va bene, poiché
finora mi sono regolata secondo la mia coscienza; ma ora, dato che lei
mi ordina di non far caso al mio intimo, non lo farò ». E disse: « Se
Gesù le dirà di nuovo qualche cosa, la prego di riferirmela, ma lei non
deve farla ». Risposi: « Cercherò di essere obbediente ». Non so da
dove il Padre abbia preso tanta severità.
Quando m'allontanai dal confessionale, tutto un groviglio di pensieri
oppresse la mia anima. A che scopo essere sincera? In fin dei conti,
quello che ho detto non sono peccati e perciò non ero obbligata a
parlarne al confessore. E ancora, com'è bello che non devo più badare
al mio intimo, purché vadano bene le cose all'esterno. Ora non ho più
bisogno di badare a niente. In realtà fin da ora non dovrò più seguire
certe voci interiori, che talvolta mi costano tante umiliazioni. Ma di
nuovo un misterioso dolore compresse la mia anima: allora non potrò più
trattare familiarmente con Colui al quale anelo così ardentemente?
Colui che è tutta la forza della mia anima? Cominciai a gridare: « Da
chi andrò, o Gesù? ». Ma dal momento della proibizione del confessore,
delle fitte tenebre son cadute sulla mia anima. Ho paura di sentire
qualche voce interiore, per non infrangere la proibizione del
confessore, d'altra parte agonizzo di nostalgia per Iddio. Il mio
intimo è dilaniato, non avendo la mia volontà, ma sono affidata
totalmente a Dio. Questo avveniva il Mercoledì Santo, la sofferenza
aumentò maggiormente il Giovedì Santo. Quando giunsi alla meditazione,
entrai in una specie di agonia, non sentivo la presenza di Dio, ma
tutta la giustizia di Dio gravava sopra di me. Mi vidi quasi annientata
per i peccati del mondo. Satana cominciò a scherzarmi: « Ecco qua,
d'ora in poi non ti interesserai più di anime. Vedi che ricompensa ne
hai. Nessuno ti crederà che questo lo vuole Gesù. Guarda come soffri
adesso e quello che soffrirai ancora. Dopo tutto, il confessore ti ha
liberato fin d'ora da tutto questo ». Adesso posso vivere come mi pare,
purché vada bene all'esterno. Questi pensieri terribili mi tormentarono
per un'ora intera.
Quando s'avvicinò il momento della santa Messa un dolore mi strinse il
cuore: io dovrei uscire dalla Congregazione? E dato che il Padre mi ha
parlato di eresia, dovrei staccarmi dalla Chiesa? Con voce interiore e
dolorosa gridai al Signore: « Gesù, salvami! ». Ma nemmeno un raggio di
luce entrò nella mia anima e sentii che le forze mi abbandonavano, come
se avvenisse la separazione del corpo dall'anima. Mi sottomisi alla
volontà di Dio e ripetei: avvenga di me, o Dio, quello che hai
stabilito, ormai in me non c'è più nulla di mio. All'improvviso
s'impossessò di me la presenza di Dio e mi penetrò da una parte
all'altra fino al midollo delle ossa. Era il momento di accostarsi alla
santa Comunione. Un istante dopo la santa Comunione persi la cognizione
di tutto ciò che mi circondava e del luogo dove mi trovavo. Ad un
tratto vidi Gesù, così come è dipinto nell'immagine, che mi disse: « Dì al confessore che quest'opera
è Mia e Mi servo di te come di un misero strumento». E
dissi: « Gesù, io non
posso far nulla di quello che mi ordini, poiché il confessore mi ha
detto che tutto questo è un'illusione e non debbo dar retta ai Tuoi
ordini, io perciò non farò nulla di quello che ora mi raccomanderai.
Scusami, Signore, ma a me non è permesso nulla, debbo ubbidire al
confessore. Gesù, Ti chiedo perdono nel modo più sentito, Tu sai quello
che sto soffrendo per questo motivo, ma purtroppo, Gesù, il confessore
mi ha proibito di eseguire i Tuoi ordini». Gesù ascoltò
con amabilità e soddisfazione queste mie argomentazioni e lamentele. Io
pensavo che ciò avrebbe offeso molto Gesù e invece, al contrario, Gesù
era contento e mi disse amabilmente: « Riferisci sempre al confessore
tutto ciò che Io ti raccomando e quello di cui parlo con te e fa'
soltanto quello per cui ottieni il permesso. Non ti turbare e non aver
paura di nulla, Io sono con te ».
La mia anima fu ripiena di gioia e svanirono tutti i pensieri che la
tormentavano, mentre entrarono nell'anima la certezza ed il coraggio.
Un momento dopo però fui investita dai tormenti che Gesù soffri
nell'Orto degli Ulivi. Questo durò fino al venerdì mattina. Il venerdì
sperimentai la Passione di Gesù, ma già in un modo diverso. In quel
giorno giunse da noi da Derdy il Padre Bukowski. Una forza misteriosa
mi ingiunse di andare a confessarmi e di dire tutto quello che mi era
capitato e quello che mi aveva detto Gesù. Il Padre era completamente
cambiato e mi disse: “Non abbia paura di nulla, sorella, non le
capiterà nulla di male, poiché Gesù non lo permetterà. Dato che lei è
obbediente e in questa disposizione d'animo, la prego di non
preoccuparsi di nulla. Iddio troverà il modo di realizzare quest'opera,
abbia sempre questa semplicità e sincerità e dica tutto alla Madre
Generale. Quello che le avevo detto è stato per metterla in guardia,
sorella, poiché capitano illusioni anche in persone sante. A queste
cose può talvolta mischiarsi qualche suggerimento del diavolo, e
proveniente alle volte anche da noi stessi, perciò deve essere
prudente. Lei, sorella, continui a comportarsi come ha fatto finora.
Lei ha visto che Gesù non si è adirato per questo. Può ripetere queste
poche cose, che sono successe ora, al suo confessore fisso”. Una cosa
l'ho capita, che debbo pregare molto per ogni confessore, perché lo
Spirito Santo lo illumini, poiché quando mi accosto al confessionale e
prima non ho pregato fervorosamente, il confessore mi capisce poco.
Questo Padre mi esortò a pregare con fervore secondo questa intenzione,
perché Dio faccia conoscere e comprendere meglio le cose che vuole da
me. « Sorella, faccia una novena dietro l'altra e Dio non rifiuterà la
grazia ». Venerdì Santo. Alle tre vidi Gesù Crocifisso che mi guardava
e disse: « Ho sete ». Ad un tratto vidi che dal Suo costato uscirono
gli stessi due raggi che sono nell'immagine. Nello stesso momento
sentii nell'anima un gran desiderio di salvare le anime e di
annientarmi per i poveri peccatori. Assieme a Gesù agonizzante mi
offrii all'Eterno Padre per la salvezza del mondo. Con Gesù, per Gesù e
in Gesù sono unita a Te, o Eterno Padre. Il Venerdì Santo, Gesù soffri
in modo diverso nell'anima, da come aveva sofferto il Giovedì. La S.
Messa della Resurrezione.
12.IV.1936.
Quando entrai nella cappella, il mio spirito s'immerse in Dio, unico
mio Tesoro. La Sua presenza mi inondò. O mio Gesù, o mio Maestro e
Direttore spirituale, fortificami, illuminami in questi difficili
momenti della mia vita; non attendo aiuto dagli uomini, ogni mia
speranza è riposta in Te. Sento che sono sola di fronte alle Tue
richieste, Signore. Nonostante i timori e l'avversione della natura,
compio la Tua santa volontà e desidero compierla nella maniera più
fedele per tutta la vita e nell'ora della morte. Gesù, con Te posso
tutto, fa, di me quello che Ti piace, dammi soltanto il Tuo Cuore
misericordioso e sarà sufficiente per me. O Gesù e Signore mio,
aiutami, avvenga di me quello che hai stabilito prima dei secoli; sono
pronta ad ogni cenno della Tua santa volontà. Illumina la mia mente, in
modo che io possa conoscere qual è la Tua santa volontà. O Dio, che
scruti nel profondo la mia anima, Tu lo sai che non desidero altro
all'infuori della Tua gloria. O volontà divina, delizia del mio cuore,
nutrimento della mia anima, luce del mio intelletto, forza onnipotente
della mia volontà, poiché quando sono unita alla Tua volontà, Signore,
la Tua potenza agisce in me e prende il posto della mia volontà. Ogni
giorno cerco di compiere i desideri di Dio. O Dio incomprensibile,
quanto è grande la Tua Misericordia! Oltrepassa ogni concezione umana
ed angelica messe assieme. Tutti gli angeli e gli uomini sono usciti
dalle viscere della Tua Misericordia. La Misericordia è il fiore
dell'amore, Dio è amore, la Misericordia è la Sua azione, nell'amore ha
il suo inizio, nella Misericordia la sua manifestazione. Ovunque io
guardi, tutto mi parla della Sua Misericordia, anche la stessa
giustizia di Dio mi parla della Sua infinita Misericordia, poiché la
giustizia deriva dall'amore. Ad una parola faccio attenzione, e con
quest'unica parola faccio sempre i conti e questa parola per me è
tutto, di essa vivo e con essa muoio, essa è la santa volontà di Dio.
Essa è il mio nutrimento quotidiano, tutta la mia anima è tesa ad
ascoltare i desideri di Dio. Compio sempre quello che vuole Dio da me,
sebbene qualche volta la mia natura frema e senta che la grandezza
delle richieste supera le mie forze. So bene chi sono da me stessa, ma
so anche quello che è la grazia di Dio che mi sostiene.
25.IV.1936. Walendòw.
La sofferenza della mia anima quel giorno fu così acuta, come m'era
capitato raramente. Fin dal mattino sentii quasi il distacco del corpo
dall'anima, sentii che Dio mi penetrava da parte a parte, sentii tutta
la giustizia di Dio in me, sentii che ero sola davanti a Dio. Pensai
che una parola del direttore spirituale mi avrebbe tranquillizzata
completamente. Ma che fare? Egli qui non c'era. Ad ogni modo decisi di
cercare luce nella santa confessione. Quando svelai la mia anima, quel
sacerdote ebbe paura di continuare ad ascoltare la mia confessione e
questo mi provocò una sofferenza ancora maggiore. Quando avverto la
timidezza di qualche sacerdote, non riesco ad ottenere affatto la
tranquillità interiore, perciò ho deciso che farò in modo di rivelare
la mia anima in tutto, dalle cose più grandi alla più piccola soltanto
al direttore spirituale e di attenermi strettamente alle sue
indicazioni. Ora comprendo che la confessione è soltanto la
dichiarazione dei peccati, mentre la direzione spirituale è
completamente un'altra cosa. Ma non voglio parlare di questo. Desidero
raccontare una cosa singolare, che mi è capitata per la prima volta.
Quando il confessore cominciò a parlarmi, non capii nemmeno una parola.
All'improvviso vidi Gesù Crocifisso, che mi disse: «Cerca la forza e la luce nella
mia Passione ». Terminata la confessione, meditai la
tremenda Passione di Gesù e compresi che quello che soffrivo era nulla
a confronto della Passione del Salvatore ed ogni anche più piccola
imperfezione era stata la causa di quella tremenda Passione. Tutto ad
un tratto la mia anima fu presa da un grande pentimento e solo allora
sentii che ero nel mare sconfinato della Misericordia di Dio. Oh,
quante poche parole ho per esprimere quello che ho vissuto! Sentii che
ero come una goccia di rugiada assorbita nel profondo dell'oceano
sconfinato della Misericordia di Dio.
+ 11 maggio 1936.
Sono arrivata a Cracovia e sono contenta, perché ora potrò fare tutto
quello che Gesù richiede. Un certo momento m'incontrai con Padre
Andrasz e, dopo avergli detto tutto, ottenni questa risposta: «
Sorella, preghi fino al giorno della festa del Sacro Cuore e vi
aggiunga anche una qualche mortificazione, e nel giorno del Sacro Cuore
le darò la risposta ». Ma un certo giorno udii nell'anima questa voce: “Non aver paura di nulla; Io sono
con te”. E dopo queste parole avvertii nell'anima una così
forte sollecitazione, che non attesi la festa del Sacro Cuore, ma in
confessione dichiarai che lasciavo la Congregazione. Il Padre mi
rispose: « Se lei ha deciso da sola, da sola prenda la responsabilità
per sé, perciò vada pure ». Mi rallegrai, perché ormai sarei uscita. La
mattina del giorno dopo tutto ad un tratto mi abbandonò la presenza di
Dio, fitte tenebre invasero la mia anima, non riuscivo a pregate. In
seguito a questo improvviso abbandono da parte di Dio, decisi di
rinviare per un po' questa causa, finché non avessi consultato il
Padre. Padre Andrasz mi disse che cambiamenti del genere capitano
spesso nelle anime e che questo non è un impedimento ad agire. La Madre
Generale, quando le parlai di tutto quello che era successo, mi disse
queste parole: « Sorella, io la chiudo nel tabernacolo con Gesù,
ovunque andrà uscendo di lì, sarà volontà di Dio ».
19 giugno.
Quando andammo dai Gesuiti per la processione del Sacro Cuore, durante
i vespri, gli stessi raggi come sono dipinti nell'immagine, li vidi
uscire dall'Ostia santissima. La mia anima fu presa da una grande
nostalgia per Dio.
Giugno 1936. Colloquio
con Padre Andrasz.
« Sappia che queste cose sono difficili e gravide di responsabilità. Il
suo direttore principale è lo Spirito Santo. Noi possiamo soltanto
indirizzare queste ispirazioni; ma il suo vero direttore è lo Spirito
Santo. Se lei, sorella, di sua iniziativa ha deciso di uscire, io né
glielo proibisco né glielo ordino, lei prenda la responsabilità per se
stessa. Questo lo dico per lei, sorella, che può cominciare ad agire, è
in condizioni di farlo, e quindi può. Queste sono cose verosimili,
tutto quello che mi ha detto ora e in precedenza, quindi sono a suo
favore, ma in tutto ciò deve essere molto prudente e pregare molto e
chiedere lumi per me ». Durante la santa Messa, che celebrò il Padre
Andrasz vidi il Bambino Gesù, che mi disse che dovevo dipendere in
tutto da lui. «Non Mi piace alcuna azione fatta di proprio arbitrio,
anche se ti fosse costata molti sforzi ». E così compresi questa
dipendenza. O mio Gesù, Tu nel giorno del giudizio finale, chiederai
conto di quest'opera della Misericordia. O Giudice giusto, ma anche mio
Sposo, aiutami a compiere la Tua santa volontà. O Misericordia, virtù
divina. O Misericordiosissimo Cuore di Gesù, mio Sposo, rendi il mio
cuore simile al Tuo.
16 luglio.
Oggi ho passato tutta la notte in preghiera. Ho meditato sulla Passione
del Signore, e la mia anima è rimasta schiacciata dalla giustizia di
Dio. La mano del Signore mi ha toccato.
17 luglio. O
mio Gesù, Tu sai quali grandi contrarietà ho per questa causa, quante
obiezioni debbo sopportare, quanti sorrisi ironici debbo accettare con
serenità. Oh, da sola non riuscirei a sopportare tutto questo, ma con
Te posso tutto, o mio Maestro. Oh, quanto dolorosamente ferisce un
sorriso ironico, allorquando si è parlato con grande sincerità!
22 luglio. O
mio Gesù, so che della grandezza dell'uomo danno testimonianza le
opere, non le parole, né i sentimenti. Le opere che son venute da noi,
queste parleranno di noi. Gesù mio, non permettermi di fantasticare, ma
dammi il coraggio e la forza di compiere la Tua santa volontà. O Gesù,
se vuoi lasciarmi nell'incertezza, anche fino alla fine della vita, sia
per questo benedetto il Tuo Nome.
Giugno. + O
mio Gesù, sono enormemente contenta per il fatto che mi hai assicurato
che questa Congregazione sorgerà. Non ho più alcun dubbio per questo,
nemmeno l'ombra e vedo quale grande gloria darà a Dio. Sarà il riflesso
del più grande attributo che è in Dio, cioè la Divina Misericordia.
Impetreranno incessantemente per sé e per tutto il mondo la
Misericordia di Dio ed ogni atto di Misericordia emanerà dall'amore di
Dio, di cui saranno ripiene. Si impegneranno per assimilare questo
grande attributo di Dio e vivranno di esso e si daranno da fare perché
gli altri lo conoscano ed abbiano fiducia nella bontà di Dio. Questa
Congregazione della Divina Misericordia sarà nella Chiesa di Dio come
un alveare in un magnifico giardino; nascoste, silenziose, le suore
lavoreranno come api, per nutrire col miele le anime del prossimo e la
cera verrà arsa in onore di Dio.
+ 29 giugno 1936.
Padre Andrasz mi ha raccomandato di fare una novena per conoscere
meglio la volontà di Dio. Ho pregato con fervore, aggiungendo una
mortificazione del corpo. Verso la fine della novena ho ricevuto una
luce interiore e l'assicurazione che la Congregazione ci sarà e che è
gradita a Dio. Nonostante le difficoltà e le contrarietà, nella mia
anima è penetrata una completa tranquillità ed una forza dall'alto. Ho
conosciuto che alla volontà di Dio nulla può opporsi, niente può
annullarla, ho capito che debbo compiere la volontà di Dio nonostante
le contrarietà, le persecuzioni, le sofferenze di ogni genere,
nonostante l'avversione ed i timori della mia natura. Ho capito che
ogni aspirazione alla perfezione ed ogni santità consiste nel fare la
volontà di Dio. Il perfetto adempimento della volontà di Dio è la
maturità nella santità. Qui non c'è motivo di dubbio. Ricevere la luce
di Dio, conoscere quello che Dio vuole da noi e non farlo, è un grande
oltraggio alla Maestà di Dio. Una tale anima merita che Iddio
l'abbandoni completamente; è simile a Lucifero, che ricevette tanta
luce, ma non eseguì la volontà di Dio. Una misteriosa tranquillità è
entrata nella mia anima, quando ho considerato che, nonostante le
grandi difficoltà, ho sempre seguito fedelmente la volontà di Dio da me
conosciuta. O Gesù, concedimi la grazia di attuare la Tua volontà da me
conosciuta, o Dio.
14 luglio.
Alle tre ricevetti una lettera. O Gesù, Tu Solo sai quello che soffro,
ma tacerò e non parlerò a creatura vivente, poiché so che nessuna può
consolarmi. Tu sei tutto per me, o Dio, e la Tua santa volontà è il mio
nutrimento, vivo già ora di quello di cui vivrò nell'eternità. Ho una
grande venerazione per San Michele Arcangelo, egli non ebbe esempi nel
compiere la volontà di Dio, e tuttavia esegui fedelmente i desideri di
Dio.
+ 13 luglio.
Durante la Santa Messa mi sono offerta come disposta a tutto al Padre
Celeste per mezzo del dolcissimo Cuore di Gesù; faccia di me quello che
Gli piace; io da sola sono una nullità e nella mia miseria non ho nulla
che sia degno di essere preso in considerazione, mi getto pertanto nel
mare della Tua Misericordia, o Signore.
16 luglio.
Imparo ad essere buona da Gesù, da Colui che è la bontà stessa,
affinché possa essere chiamata figlia del Padre Celeste. Oggi prima di
mezzogiorno mi è capitato un grande dispiacere. In tale sofferenza ho
cercato di unire la mia volontà alla volontà di Dio ed ho adorato Iddio
col silenzio. Nel pomeriggio sono andata per cinque minuti
all'adorazione, all'improvviso mi sono accorta che la piccola croce che
ho sul petto, era viva e Gesù mi ha detto: « Figlia Mia, la sofferenza sarà
per te il segno che Io sono con te ». Dopo queste parole
una grande commozione entrò nella mia anima. O Gesù, o mio Maestro e
Direttore spirituale, solo con Te riesco a parlare, con nessun altro è
per me così facile il colloquio, come con Te, o Dio. Nella vita
spirituale mi terrò sempre stretta alla mano del sacerdote. Della vita
dell'anima e delle sue necessità parlerò soltanto col confessore.
+ 4 agosto 1936.
Un tormento interiore per oltre due ore... Agonia... Improvvisamente
penetra in me la presenza di Dio, sento che passo sotto l'autorità del
Dio giusto; questa giustizia mi penetra fino al midollo delle ossa,
esternamente perdo le forze e la conoscenza. Ad un tratto vengo a
conoscere la grande santità di Dio e la mia grande miseria, sorge
nell'anima una tortura tremenda, l'anima vede che tutte le sue azioni
non sono senza macchie. Si sveglia nell'anima uno stimolo alla
fiducia... e l'anima con tutta la sua forza anela a Dio, ma vede quanto
è misera e quanto è vano tutto ciò che la circonda. E così di fronte a
quella santità, o povera anima.
13 agosto. Per
tutto il giorno sono stata tormentata da terribili tentazioni. Delle
bestemmie premevano contro le mie labbra e provavo un avversione per
tutto ciò che è santo e divino, ma lottai per tutta la giornata. Verso
sera cominciò a sopraffarmi un'idea: « Perché parlare di ciò al
confessore? Egli si metterà a ridere per questo ». L'avversione e lo
sconforto s'impadronirono della mia anima e mi sembrava che in tale
stato non potessi in nessun modo accostarmi alla santa Comunione. Un
dolore così acuto colpi la mia anima, che per poco non gridai a gran
voce in cappella. Tuttavia mi accorsi che c'erano le suore e decisi di
andare nell'orto a nascondermi per poter almeno piangere forte. Ma
improvvisamente Gesù stette vicino a me e disse: « Dove intendi andare?
». Non risposi nulla a Gesù, ma riversai davanti a Lui tutta la mia
sofferenza e cessarono tutte le insidie di satana. Gesù mi disse: « La pace interiore che hai è una
grazia ». E spari improvvisamente. Io mi sentii felice e
tranquillizzata in modo misterioso. Per la verità far in modo che possa
tornare in un attimo una tranquillità così forte, questo in realtà può
farlo soltanto Gesù, Egli, l'Altissimo.
+ 7 agosto 1936.
Quando ricevetti questo articolo sulla Misericordia di Dio insieme
all'immaginetta, la presenza di Dio penetrò in me in modo singolare.
Quando m'immersi nella preghiera di ringraziamento, ad un tratto vidi
Gesù in una grande luce, così come è dipinto ed al piedi di Gesù vidi
Padre Andrasz e Don Sopocko. Tenevano entrambi la penna in mano, e
dalla punta di entrambe le penne uscivano bagliori di fuoco, simili a
lampi, che colpivano una gran folla di gente che era spinta non so dove
nel suo cammino. Appena qualcuno veniva toccato da quel raggio, si
staccava dalla folla e allungava le braccia verso Gesù. Alcuni
ritornavano con grande gioia, e altri con grande dolore e rimpianto.
Gesù guardava con tanta amabilità sia gli uni che gli altri. Dopo un
momento rimasi soltanto con Gesù e dissi: « Gesù, prendimi ormai, poiché la
tua volontà si è già compiuta ». E Gesù mi rispose: « La Mia volontà non si è compiuta
ancora tutta in te, soffrirai ancora molto, ma Io sono con te, non
temere». Parlo molto col Signore di Padre Andrasz e anche
di Don Sopocko, so che quello che chiedo al Signore non me lo rifiuta,
ma concede loro quello che chiedo. Ho sentito e so quanto li ama Gesù;
non descrivo ciò nei particolari, ma lo so e me ne rallegro enormemente.
+ 15 agosto 1936.
Durante la santa Messa, che celebrò Padre Andrasz, un momento prima
dell'elevazione, la presenza di Dio penetrò nella mia anima e la mia
anima venne attratta verso l'altare. Ad un tratto vidi la Madonna col
Bambino Gesù. Il Bambino Gesù teneva la mano della Madonna. In un
momento il Bambino Gesù corse gioiosamente nel mezzo dell'altare e la
Madonna mi disse: «
Guarda con quanta tranquillità affido Gesù nelle sue mani così anche tu
devi affidare la tua anima ed essere come una bambina di fronte a lui».
Dopo tali parole la mia anima fu ripiena di una misteriosa fiducia. La
Madonna era vestita con una veste bianca, singolarmente bianca,
trasparente, sulle spalle aveva un manto trasparente color del cielo,
cioè come l'azzurro, il capo scoperto, i capelli sciolti, stupenda,
indicibilmente bella. La Madonna guardava al Padre con tanta amabilità,
tuttavia dopo un momento il Padre spezzò quello stupendo Bambino ed
uscì veramente sangue vivo; il Padre s'inchinò ed assunse in sé quel
Gesù vivo e vero. Se Lo mangiò, non so come ciò avvenga. Gesù, Gesù,
non riesco a starTi appresso, poiché Tu in un attimo mi diventi
incomprensibile. La sintesi delle virtù è la volontà di Dio; chi
adempie fedelmente la volontà di Dio, si esercita in tutte le virtù. In
tutti i casi e le circostanze della vita adoro e benedico la santa
volontà di Dio. La santa volontà di Dio è l'oggetto del mio amore.
Nelle profondità più segrete dell'anima vivo della volontà di Lui, ed
all'esterno agisco in quanto conosco interiormente che tale è la
volontà di Dio. I tormenti, le sofferenze, le persecuzioni e le
contrarietà di vario genere che provengono dalla volontà di Dio, mi
sono più graditi che il successo, le lodi e i riconoscimenti che
vengono dalla mia volontà. O mio Gesù, buonanotte. La campanella mi
invita al riposo. Gesù mio, vedi che agonizzo dal desiderio della
salvezza delle anime. Buonanotte, mio Sposo. Sono lieta perché sono più
vicina di un giorno all'eternità e se domani, Gesù, mi permetterai di
svegliarmi, comincerò un nuovo inno per la Tua gloria.
+ 13 luglio [sic!].
Oggi durante la meditazione mi è capitato di capire che non debbo mai
parlare delle mie esperienze interiori, che non debbo tener nascosto
nulla al direttore spirituale, che debbo pregare Dio in modo
particolare, perché conceda luce al direttore della mia anima. Do
maggiore importanza alla parola del confessore, che a tutte le
illuminazioni interiori che ricevo messe assieme.
+ Nei tormenti più acuti affondo lo sguardo della mia anima in Gesù
Crocifisso. Non attendo aiuto dagli uomini, ma pongo la mia fiducia in
Dio; nella sua insondabile Misericordia è tutta la mia speranza.
+ Quanto più sento che Iddio mi trasfigura, tanto più desidero
immergermi nel silenzio. L'amore di Dio compie la sua opera nel
profondo della mia anima; vedo che ha inizio la mia missione, quella
che mi ha raccomandato il Signore.
+ Una volta che pregai molto i santi gesuiti, vidi improvvisamente il
mio Angelo Custode, che mi condusse davanti al trono di Dio.
Attraversai grandi schiere di santi, vidi molti volti noti, che avevo
conosciuto dalle loro immagini, vidi molti gesuiti che mi domandarono:
« Di che Congregazione è quest'anima? ». Quando risposi, mi
domandarono: « Chi è il tuo direttore? ». Risposi che era Padre
Andrasz... Quando volevano continuare a parlare, il mio Angelo Custode
fece segno di tacere e passai davanti al trono stesso di Dio. Vidi un
bagliore grande e inaccessibile, vidi il posto a me destinato nelle
vicinanze di Dio, ma come sia non lo so, poiché era coperto da una
nuvola, e il mio Angelo Custode mi disse: « Qui c'è il tuo trono, per
la fedeltà nell'adempiere la volontà di Dio ».
+ Ora santa. Giovedì. In quell'ora di preghiera Gesù mi permise di
entrare nel Cenacolo e fui presente a quello che avvenne là. Ciò che mi
colpi più profondamente, fu il momento in cui Gesù prima della
consacrazione innalzò gli occhi al cielo ed entrò in un misterioso
colloquio col Padre Suo. Questo momento lo conosceremo adeguatamente
solo nell'eternità. I Suoi occhi erano come due fiamme, il volto
raggiante, bianco come la neve, tutto l'aspetto maestoso, la Sua anima
piena di nostalgia. Nel momento della consacrazione, l'amore appagato
riposò, il sacrificio era stato compiuto completamente. Ora avverrà
soltanto la cerimonia esteriore della morte, la distruzione esteriore,
ma l'essenza avviene nel Cenacolo. In tutta la mia vita non avevo avuto
una conoscenza così profonda di questo mistero come in quell'ora di
adorazione. Oh, come desidero ardentemente che tutto il mondo conosca
questo insondabile mistero! Terminata l'ora di adorazione, allorché mi
recai nella cella, conobbi all'improvviso quanto Dio venisse offeso da
una persona vicina al mio cuore. A quella vista il dolore mi trapassò
l'anima, mi prostrai nella polvere davanti al Signore e mendicai
Misericordia. Per due ore, piangendo, pregando e flagellandomi, mi
opposi al peccato e conobbi che la Divina Misericordia aveva preso
possesso di quella povera anima. Oh, quanto costa un solo ed unico
peccato!
+ Settembre. Primo venerdì. Verso sera vidi la Madonna col petto
scoperto, trafitto da una spada, che piangeva a calde lacrime e ci
metteva al riparo da un tremendo castigo di Dio. Iddio voleva colpirci
con un terribile castigo, ma non poté perché la Madonna ci protesse.
Una paura tremenda attraversò la mia anima. Prego incessantemente per
la Polonia, per la mia cara Polonia, che è così poco riconoscente alla
Madonna. Se non ci fosse stata la Madonna, a ben poco sarebbero serviti
i nostri sforzi. Moltiplicai il mio impegno nelle preghiere e nei
sacrifici per la mia cara Patria, ma vidi che ero una goccia di fronte
all'ondata del male. Come può una goccia trattenere un'ondata? Oh, si!
Una goccia da sola è nulla, ma con Te, o Gesù, posso fronteggiare
coraggiosamente tutta l'ondata del male e perfino l'inferno intero. La
Tua onnipotenza può tutto. Una volta mentre attraversavo il corridoio
andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole: « Recita
continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà,
otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la
consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si
trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una
volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero
che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere
grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia
Misericordia ». O Gesù, Vita e Verità, o mio Maestro, dirigi ogni passo
della mia vita, in modo che io proceda secondo la Tua santa volontà.
+ Una volta vidi il trono dell'Agnello di Dio e davanti al trono tre
santi: Stanislao Kostka, Andrea Bobola ed il principe Casimiro, che
intercedevano per la Polonia. Ad un tratto vidi un gran libro che è
davanti al trono e mi venne dato il libro perché lo leggessi. Quel
libro era scritto col sangue; io però non potei leggere nulla se non il
Nome di Gesù. Allora sentii una voce, che mi disse: « Non è ancora venuta la tua ora ».
Prese il libro e udii queste parole: « Tu sarai testimone della Mia
infinita Misericordia. In questo libro sono scritte le anime che hanno
venerato la Mia Misericordia ». Fui inondata di gioia,
vedendo la grande bontà di Dio».
+ Una volta conobbi lo stato di due Suore, che in seguito ad un ordine
della superiora avevano interiormente mormorato ed in conseguenza di
ciò Iddio le aveva private di molte grazie particolari. A quella vista
il cuore mi si strinse per il dolore. O Gesù, quanto è triste, quando
noi stessi siamo la causa della perdita delle grazie. Chi lo comprende,
rimane sempre fedele.
+ Giovedì. Oggi, benché sia molto stanca, ho deciso di fare l'ora
santa. Non ho potuto pregare, non ho potuto nemmeno stare in ginocchio,
ma rimasi in preghiera un'ora intera e mi unii in spirito alle anime
che adorano Dio in modo perfetto. Verso la fine dell'ora all'improvviso
vidi Gesù che mi guardò profondamente e con una dolcezza indicibile e
disse: « La tua preghiera Mi è immensamente gradita ». Dopo tali parole
entrò nella mia anima una forza misteriosa ed una gioia spirituale; la
presenza di Dio mi penetrò nell'anima da una parte all'altra. Oh!
quello che succede in un'anima quando s'incontra faccia a faccia col
Signore! Questo nessuna penna è riuscita ad esprimerlo, né mai
riuscirà...
+ O Gesù, comprendo che la Tua Misericordia è inesprimibile, per questo
Ti supplico, rendi il mio cuore così grande che possa contenere le
necessità di tutte le anime che vivono sulla faccia della terra. O
Gesù, il mio amore va oltre il mondo, alle anime che soffrono in
purgatorio e anche per loro voglio ottenere Misericordia con le
preghiere che hanno le indulgenze. La Misericordia di Dio è sempre
insondabile ed inesauribile, come è insondabile Iddio stesso. Anche se
facessi uso delle parole più forti per esprimere la Divina
Misericordia, tutto questo sarebbe nulla a confronto di quello che essa
è in realtà. O Gesù, rendi il mio cuore sensibile ad ogni sofferenza
dell'anima e del corpo del mio prossimo. O mio Gesù, so che Tu ti
comporti con noi, come noi ci comportiamo col prossimo. Gesù mio, rendi
il mio cuore simile al Tuo cuore misericordioso. Gesù, aiutami a vivere
facendo del bene a tutti...
14 settembre 1936.
E venuto da noi l'Arcivescovo di Wilno. Benché si sia fermato tanto
poco presso di noi, ho avuto modo di parlare dell'opera della
Misericordia con questo venerando sacerdote. Mi ha manifestato molta
disponibilità per la causa di questa opera della Misericordia. « Lei,
sorella, stia pienamente tranquilla; se è nei disegni della Divina
Provvidenza, sorgerà. Nel frattempo lei preghi per un segno esterno più
evidente, perché Gesù le faccia conoscere la cosa con maggior
chiarezza. Attenda ancora un po'; Gesù disporrà le circostanze in modo
che tutto si risolverà bene ».
19 settembre 1936.
Quando uscimmo dopo essere state dal medico ed entrammo un momento
nella cappella che è nel sanatorio, udii nell'anima questa parola: «
Bambina mia, ancora qualche goccia nel calice, fra non molto ormai ».
La gioia m'inondò l'anima, questa è la prima chiamata del mio Sposo e
Maestro. Il mio cuore fu pieno di tenerezza e ci fu un momento in cui
la mia anima s'immerse tutta nel mare della Divina Misericordia. Prego
quanto mai per le anime che hanno sofferenze interiori. Una volta
ricevetti un'illuminazione interiore in merito a due suore; compresi
che non con tutti ci si può comportare allo stesso modo. Ci sono
persone che in modo strano riescono ad entrare in amicizia e poi, come
amiche, quasi volessero recar sollievo, riescono a strappare una parola
dietro l'altra ed al momento opportuno usano le stesse parole per
recare dispiacere. O mio Gesù, quanto è strana la debolezza umana! il
Tuo amore, Gesù, dà all'anima una grande prudenza nel trattare con gli
altri.
+ 24 settembre 1936.
La Madre Superiora "mi comandò di recitare un mistero del rosario in
luogo di tutti gli altri esercizi di pietà e di andarmi a coricare
immediatamente. Non appena coricata m'addormentai di colpo, perché ero
molto stanca. Dopo un istante, tuttavia, fui svegliata dal dolore. Era
un dolore così acuto da non permettermi il minimo movimento, nemmeno
quello d'inghiottire la saliva. Durò circa tre ore. Pensai di destare
la suora novizia con cui abitavo. Riflettei però che essa non m'avrebbe
potuto portare alcun aiuto: che dormisse, dunque; sarebbe stato un vero
peccato svegliarla. M'abbandonai totalmente alla volontà di Dio,
pensando che stesse giungendo per me il giorno della morte, giorno da
me desiderato. Avevo la possibilità di unirmi a Gesù sofferente sulla
croce; non ero in grado di pregare in altro modo. Non appena il dolore
fu passato, incominciai a sudare, ma non potevo fare nessun movimento
per non ricadere nello stato precedente. Al mattino mi sentii spossata,
ma fisicamente non soffrivo più. Tuttavia non fui in grado di alzarmi
per la santa Messa. Dentro di me pensavo: se, dopo dolori simili, la
morte non viene ancora, quanto devono essere grandi i dolori della
morte? Gesù, Tu sai che amo la sofferenza e desidero vuotare il calice
delle sofferenze fino all'ultima goccia e tuttavia un leggero brivido
misto a paura ha scosso la mia natura, ma subito la mia fiducia nella
infinita Misericordia di Dio si è risvegliata con tutta la sua potenza
e di fronte ad essa tutto dovette cedere, come l'ombra di fronte ad un
raggio di sole. O Gesù, quanto è grande la Tua bontà, questa Tua
infinita bontà, che conosco bene e mi permette di guardare
coraggiosamente negli occhi alla morte stessa. So che nulla può
succedermi senza il Suo permesso. Desidero esaltare la Tua infinita
Misericordia in vita, nell'ora della morte, nella resurrezione e nei
secoli infiniti.
+ O mio Gesù, mia forza, mia pace e riposo, nei raggi della Tua
Misericordia s'immerge ogni giorno la mia anima. Non c'è un solo
momento nella mia vita in cui non tocchi con mano, o Dio, la Tua
Misericordia. Nella mia vita non faccio affidamento su nulla, ma
unicamente sulla Tua infinita Misericordia, o Signore; essa è la guida
della mia vita. La mia anima è piena della Misericordia di Dio.
+ Oh, quanto ferisce Gesù l'ingratitudine di un'anima eletta! Il Suo
amore ineffabile è sottoposto al martirio. Iddio ci ama con tutto il
Suo essere infinito quale Egli è, e qui un po' di misera polvere
disprezza questo amore. Mi si spezza il cuore dal dolore, quando vengo
a conoscenza di tale ingratitudine. Una volta udii queste parole: « Figlia Mia, parla a tutto il
mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della
Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente
per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia
Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si
avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L'anima che si accosta
alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale
delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali
attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura
di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto.
La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né
angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta
l'eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia
Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta
l'eternità sul Mio amore e sulla Mia Misericordia. La festa della
Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata
solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'umanità non troverà pace
finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia
».
+ Una volta in cui ero tanto stanca e sofferente, ne parlai alla Madre
Superiora, ed ella rispose che dovevo familiarizzarmi con la
sofferenza. Ascoltai quanto la Madre mi disse e, subito dopo, lasciai
la sua stanza. La nostra Madre Superiora ha tanta carità per il
prossimo e specialmente per le suore inferme, come tutti riconoscono;
per quanto mi concerne però, stranamente Gesù permise che essa non mi
capisse e mi mettesse alla prova molto spesso a questo riguardo. Un
giorno in cui mi sentivo molto male e andai al lavoro, mi pareva di
venir meno ogni momento e l'afa era tanto pesante che, a cagione del
calore, si sarebbe sentito male anche chi non lavorava. Che dire,
quindi, quando si lavora e si è in cattive condizioni di salute? Così,
prima di mezzogiorno sospesi il mio lavoro e guardai il cielo con
grande fiducia e dissi al Signore: «
Gesù, copri il sole perché non riesco a sopportare più a lungo questo
caldo ». E all'istante, strano a dirsi, una nuvoletta
bianca copri il sole e dopo d'allora non si ebbe più una così grande
calura. Quando, poco dopo, cominciai a rimproverarmi per non aver
saputo sopportare l'afa e per aver chiesto che ne fossi sollevata, fu
Gesù stesso che, in proposito, venne a ridarmi la tranquillità.
13 agosto 1936. Questa
sera la presenza di Dio mi ha investito, in un attimo ho conosciuto la
grande Santità di Dio. Oh, come mi ha schiacciato la grandezza di Dio,
poiché nello stesso momento ho conosciuto il mio abisso e la mia
nullità! E stato un grande tormento, poiché alla conoscenza segue
l'amore. L'anima si slancia impetuosamente verso Dio e si trovano di
fronte due amori: il Creatore e la creatura; una gocciolina che vuol
misurarsi con l'oceano. In un primo istante la goccia vorrebbe
racchiudere in sé l'oceano sconfinato, ma nello stesso momento viene a
conoscere che è una gocciolina ed allora è vinta e passa tutta in Dio,
come una goccia nell'oceano... Quest'attimo sulle prime è un tormento,
ma così dolce che l'anima che lo prova ne è felice. Attualmente faccio
un esame di coscienza particolare per rimanere unita a Cristo
Misericordioso. Questo esercizio mi dà una forza misteriosa, il cuore è
sempre unito a Colui che desidera e le azioni vengono regolate dalla
Misericordia che scaturisce dall'amore. Passo ogni momento libero ai
piedi di Dio nascosto nel tabernacolo. Egli è il mio Maestro, chiedo
tutto a Lui, con Lui parlo di tutto, li attingo forza e luce, li imparo
tutto, di li mi vengono i lumi sul modo di comportarmi col prossimo.
Dal momento in cui sono uscita dal noviziato, mi sono chiusa nel
tabernacolo col mio Maestro Gesù. È stato Lui stesso ad attirarmi in
questo fuoco di amore vivo, attorno al quale si concentra tutto.
25.IX. Provo
dei dolori alle mani, ai piedi e al fianco, nei punti dove Gesù venne
trafitto. Sperimento particolarmente queste sofferenze quando
m'incontro con un'anima che non è in stato di grazia. Allora prego
ardentemente affinché la Divina Misericordia prenda possesso di
quell'anima.
29. IX. Nel
giorno di San Michele Arcangelo vidi questo Condottiero accanto a me,
che mi disse queste parole: « Il
Signore mi ha raccomandato di avere una cura particolare di te. Sappi
che sei odiata dal male, ma non temere. Chi è come Dio? ».
E scomparve. Io però sento la sua presenza ed il suo aiuto.
2.X.1936. Primo venerdì
del mese. Dopo la S. Comunione improvvisamente vidi Gesù
che mi disse queste parole: « Adesso
so che non Mi ami per le grazie né per i doni, ma perché la Mia volontà
ti è più cara della vita. Per questo Mi unisco a te così intimamente
come con nessun'altra creatura ». In un momento Gesù
scomparve. La presenza di Dio inondò la mia anima; so di essere sotto
lo sguardo di un Sovrano. M'immersi tutta nella gioia che proviene da
Dio. Per tutto il giorno vissi in quell'immersione in Dio, senza alcun
intervallo. Verso sera all'improvviso entrai in una specie di deliquio
ed in una strana forma di agonia. Il mio amore desiderava essere uguale
all'amore di quel Sovrano. Era attratto verso di Lui così violentemente
che senza una specialissima grazia del Signore, sarebbe stato
impossibile poter sopportare un così enorme carico di grazia. Ma vedo
chiaramente che è Gesù stesso che mi sostiene, mi fortifica e mi rende
idonea a trattare intimamente con Lui. In questo l'anima è attiva in un
modo singolare.
3.X.36. Oggi
durante il rosario ad un tratto ho visto una pisside col SS.mo
Sacramento. La pisside era scoperta e piuttosto abbondantemente piena
di ostie. Dalla pisside uscì una voce: «Queste ostie sono state ricevute
da anime convertite dalle tue preghiere e sofferenze». E
subito avvertii la presenza di Dio in maniera infantile. Mi sentii
stranamente una bambina. Un giorno sentii che non sarei riuscita a
stare alzata fino alle nove, pregai perciò Sr. N. di darmi qualche cosa
da mangiare, perché andavo a coricarmi prima, dato che non mi sentivo
bene. Sr. N. mi rispose: «Lei, sorella, non è malata; hanno voluto
semplicemente darle un po di riposo, fingendo che sia malata ». O mio
Gesù, e pensare che la malattia è talmente avanzata, che il medico mi
ha isolato dalle consorelle affinché non si comunichi ad altre, ed ecco
qui come viene giudicata una persona. Ma va bene così. Tutto questo è
per Te, o mio Gesù. Non voglio dilungarmi a scrivere di cose esteriori,
perché non sono esse che mi motivano a scrivere. Io desidero prender
nota soprattutto delle grazie, che mi concede il Signore, poiché esse
non sono soltanto per me, ma per molte anime.
3.X.1936.
Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko, dalla quale ho appreso che
ha intenzione di far stampare una immaginetta di Cristo Misericordioso
e mi chiede di inviargli una certa preghiera, che vuol mettere nel
retro dell'immaginetta se ottiene l'autorizzazione dell'Arcivescovo.
Oh! di quanta gioia si riempie il mio cuore per il fatto che Iddio ha
permesso che vedessi l'opera della Sua Misericordia. Oh! grande è
quest'opera dell'Altissimo; io sono soltanto il Suo strumento. Oh!
quanto ardentemente desidero vedere la festa della Divina Misericordia,
che Iddio chiede insistentemente per mio mezzo, ma se questa è la
volontà di Dio; e se essa verrà celebrata solennemente solo dopo la mia
morte, io mi rallegro per questo fin d'ora e la celebro già
interiormente col permesso del confessore.
+ Oggi ho visto Padre Andrasz in ginocchio, immerso in preghiera, e ad
un tratto si è presentato Gesù accanto a lui ed ha steso entrambe le
mani sulla sua testa e mi ha detto: «Egli ti condurrà, non temere».
11 ottobre. Questa sera mentre scrivevo sulla grande Misericordia
divina e sul grande profitto che ne ricavano le anime, si precipitò
nella cella satana con gran malvagità e furore. Prese il paravento e
cominciò a farlo a pezzi per annientarlo. In un primo momento mi
spaventai un po', ma subito con un piccolo crocifisso feci il segno
della santa croce. Immediatamente la bestia si calmò e scomparve. Oggi
non ho visto quella figura mostruosa, ma solo la sua malvagità; è
tremenda la rabbia perversa di satana. Il paravento tuttavia non era
stato né rotto né danneggiato. Continuai pertanto a scrivere in tutta
tranquillità. So bene che, senza il permesso di Dio, quel miserabile
non può toccarmi. Allora perché agisce così? Comincia ad assalirmi
apertamente con tanta rabbia e tanto odio; ma non turba la mia pace
nemmeno per un momento. Questo mio equilibrio provoca la sua rabbia
malvagia.
+ Oggi il Signore mi ha detto: « Va'
dalla Superiora e dille che desidero che tutte le suore e le ragazze
recitino la coroncina che ti ho insegnato. Devono recitarla per nove
giorni e in cappella, al fine di placare lo sdegno del Padre Mio ed
impetrare la divina Misericordia per la Polonia ». Risposi
al Signore che l'avrei detto alla Superiora, ma dovevo prima mettermi
d'accordo con Padre Andrasz e decisi quindi che, appena il Padre fosse
venuto, mi sarei accordata con lui. Quando venne il Padre, le
circostanze si svolsero in modo che non potei vederlo; tuttavia non
avrei dovuto badare ad alcuna circostanza, ma andare da lui e definire
la questione. Pensai: « Lo
farò la prossima volta che verrà il Padre ». E questo non
piacque affatto a Dio. In un attimo la presenza di Dio mi abbandonò,
questa grande presenza di Dio che è in me anche in maniera sensibile.
In questo momento però mi ha abbandonato completamente, ed una specie
di tenebra ha preso possesso della mia anima, al punto che non so se
sono in stato di grazia o meno. In conseguenza di ciò per quattro
giorni non mi sono accostata alla santa Comunione. Dopo quattro giorni
m'incontrai col Padre e gli raccontai tutto. il Padre mi consolò: « Non
ha perso la grazia di Dio, ma nello stesso tempo sia fedele a Dio ».
Nel momento in cui mi allontanai dal confessionale, m'investì
nuovamente la presenza di Dio come prima. Compresi che la grazia di Dio
bisogna prenderla come Dio la manda e nel modo che Egli vuole e bisogna
prenderla nella forma sotto la quale Dio ce la manda. O Gesù mio, in
questo momento faccio un proposito deciso e perenne basandomi sulla tua
grazia e Misericordia, di essere fedele anche alla più piccola delle
Tue grazie. Per tutta la notte mi sono preparata per ricevere la santa
Comunione, dato che non ho potuto dormire a causa delle sofferenze
fisiche. La mia anima si è immersa nell'amore e nella contrizione. Dopo
la S. Comunione ho udito queste parole: « Vedi quello che sei in te
stessa, ma non spaventarti per questo; se ti svelassi tutta la miseria
che sei, moriresti per lo spavento; sappi tuttavia quello che sei.
Proprio perché sei una miseria così grande, ti ho svelato tutto il mare
della Mia Misericordia. Cerco e desidero anime come la tua, ma ce ne
sono poche. La tua grande fiducia verso di Me mi costringe a concederti
continuamente grazie. Hai dei grandi ed inesprimibili diritti sul Mio
Cuore, poiché sei una figlia di piena fiducia. Non potresti sopportare
l'enormità dell'amore che ho per te, se te lo svelassi qui in terra in
tutta la sua pienezza. Spesso sollevo per te un lembo del velo, ma
sappi che questo è soltanto una Mia grazia eccezionale. Il Mio amore e
la Mia Misericordia non conoscono limiti ».
Oggi ho udito queste parole: «Sappi,
bambina Mia, che per riguardo a te concedo grazie a tutto il territorio
circostante, ma tu devi ringraziarMi per loro, poiché essi non Mi
ringraziano per i benefici che concedo loro. In base alla tua
riconoscenza, continuerò a benedirli ». O Gesù mio, Tu sai
quanto è pesante la vita di comunità, quante incomprensioni, quanti
malintesi, nonostante talvolta vi sia la più sincera volontà da ambo le
parti, ma questo è un tuo mistero, o Signore, che noi conosceremo
nell'eternità. I nostri giudizi tuttavia dovrebbero essere sempre miti.
Avere un direttore spirituale è una grande grazia, una grazia di Dio
enormemente grande. Sento che ora da sola non saprei affrontare la vita
spirituale. Grande è la potenza del sacerdote; ringrazio Iddio
incessantemente per avermi dato un direttore spirituale.
+ Oggi ho udito queste parole: « Vedi
quanto sei debole? E quando potrò contare su di te? ».
Risposi: « Gesù, Tu
resta sempre con me, dato che io sono la Tua piccola bimba; Gesù, Tu lo
sai quello che fanno i bambini».
+ Oggi ho udito queste parole: « Le
grazie che ti concedo non sono soltanto per te, ma anche per un gran
numero di anime... E nel tuo cuore c'è la Mia stabile dimora;
nonostante la miseria che sei, Mi unisco a te, ti tolgo la tua miseria
e ti do la Mia Misericordia. In ogni anima compio l'opera della
Misericordia e più è grande il peccatore, tanto maggiori sono i diritti
che ha alla Mia Misericordia. Chi confida nella Mia Misericordia non
perirà, poiché tutti i suoi problemi sono Miei ed i nemici
s'infrangeranno ai piedi del Mio sgabello ». Il giorno
prima degli esercizi spirituali cominciai a pregare affinché Gesù mi
concedesse almeno un po' di salute, per poter partecipare agli
esercizi; poiché mi sento così male che forse saranno gli ultimi per
me. Però appena cominciai a pregare, provai subito una strana
insoddisfazione, perciò interruppi la preghiera di supplica e cominciai
a ringraziare il Signore per tutto quello che mi manda, sottomettendomi
completamente alla Sua santa volontà. Allora sentii nell'anima una
profonda pace.
+ La fedele sottomissione sempre e ovunque alla volontà di Dio, in
tutti i casi e le circostanze della vita, rende a Dio una grande
gloria. Tale sottomissione alla volontà di Dio, ai Suoi occhi ha un
valore maggiore di lunghi digiuni e mortificazioni e delle più rigide
penitenze. Oh, guanto grande è la ricompensa per un solo atto di
amorevole sottomissione alla volontà di Dio! Mentre scrivo queste cose,
la mia anima rimane estasiata, pensando a quanto Iddio l'ama e a quanta
pace gode l'anima già su questa terra.