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Anno del Signore 1942

S. P. Silvestero

A.M.D.G.

Gennaio

1 - Gesù fa di me quello che vuoi!

La giornata angosciosa di ieri, si chiuse nella pace e nella gioia!

Ho recitato parte del Mattutino col Padre, che già mi è di grande conforto, ma dopo che fu uscito, il tranello del nemico che bussò alla porta ed entrò come fosse il Padre fu subito scoperto. Tornai in Cap­pella, mi misi al posto solito per continuare l'ufficio e sento un passo. È S. Silvestro, il mio caro Padre, e mi dice: al posto del Padre mi metto io, e con me recita tutto l'ufficio, mattutino e lodi, poi mi sta accanto fino a mezzanotte e 1/4. Che gioia!

Ho finito e incominciato l'anno col mio caro Padre!

2 - Desolazione, suggestioni. Mio Dio Ti amo!

4 - La vita di ubbidienza è tutta la forza dell'anima mia. Guai se non fosse così: Ieri quando fui sola in Cappella, il nemico mi fece tanto soffrire. Telefonai al Padre, e quantunque devo sostenere una grande lotta per fare questo, riporto sempre vittoria, e la notte passa in calma. Quando feci per lasciare la Cappella , mi sento invitata da S. Silvestro a fermarmi a recitare l'Ufficio. Non cedetti avendo l'ubbidienza di andare subito a letto. Lottai col nemico parecchio che mi incitava a scendere in Cappella... ricevetti mali trattamenti... Telefonai di nuovo al Padre e tornò la calma. Al mattino tornai presto in Cappella per l'Ufficio. trovai S. Silvestro al posto solito e mi disse: Ti ho attesa a recitare l'ufficio per premiare la tua obbedienza. Si figlia mia, ubbi­disci sempre. - Recitammo Mattutino e Lodi nel gaudio del Paradiso. Che farò io per onorare il mio caro Padre, che mi usa tanta carità... Vorrei che tutte le anime amassero il mio caro Santo, invece è poco conosciuto.

5 - Notte agitata, però ho ubbidito.

6 - Quante grazie quest'oggi, eppure sono stata poco generosa e mi sono lasciata prendere da scoramento. Il Padre ha detto di fare la Befana a Gesù, ma non ho avuto altro d'offrire che miseria, e una volontà risoluta a non voler altro che il Suo Santo Volere.

7 - La notte fu agitata, il nemico fece chiasso, mi sono sentita spinta a disperazione. Ho posto sul cuore il quadretto di S. Silvestro e tornò un po' di calma... se non fosse così mi parrebbe di impazzire. Questa mattina sono andata in udienza dal Santo Padre, il dolce Cristo in terra! Il nemico ha fatto di tutto per impedirmi di parlare, ma è rima­sto scornato. Gli baciai ripetutamente la Mano mentre prendevo ani­mo a parlare. Esposi brevemente il desiderio di Gesù, che il Suo S. Volto sia onorato, e la necessità in questi tristi tempi di dare alle anime con questa devozione, un mezzo prezioso per santificare il dolore, e perché la fede trionfi nei cuori. Esposi l'idea di fare qualche cosa per diffondere questa devozione, e chiesi a ciò una particolare benedizione, alle intenzioni, opere, persone, che si adopereranno a questo scopo. Il Santo Padre ascoltò con interesse e disse: molto bene, molto bene.

Gli parlai della diffusione della medaglia, e ne fu contento. Aggiunsi: S. Padre, se permettete Vi ricordo quanto Vi scrissi lo scorso anno, in merito alla festa dei S. Volto il Martedì di Quinquagesima; e il Santo Padre mi rispose: Sì figlia, piano piano. Ho chiesto una benedizione particolare per me, per aver aiuto contro il nemico. Sono uscita dalla sala con una grande pace, e coi cuore pieno di santa emozione. Più tardi però il nemico mi turbò parecchio, facendomi credere di aver ingannato il Papa, che era una cosa mostruosa, avrei voluto ritornarvi per palesare l'inganno. Come stavo male... quando mi passò, mi sem­brò di essere liberata dall'inferno.

8 - Ho passato questa notte ore terribili. Il nemico fece fuoco in camera e bruciò credo un migliaio di immagini del S. Volto. Io ero impotente a muovermi, e spinta a imprecare contro il S. Volto, il Padre, S. Silvestro. Fu una tortura. Finalmente il mio caro Padre S. Silvestro mi aiutò e i demoni fuggirono. Tutta la giornata non l'ho visto, ma l'ho sentito vicino. È spaventoso... Gesù mio, tutto per Te!

9 - Oggi tristezza, desolazione, desiderio d'isolamento, spinta a fug­gire, a fare penitenza senza permesso... ma Gesù sa che io non voglio tutto questo... un pensiero mi dice che sono del demonio, che per me la Passione di Gesù non può nulla... che è inutile che preghi e mi sacrifichi... Coraggio anima mia, ubbidienza cieca. Niente ragiona­menti, ma atti di abbandono.

10 - Ieri sera è venuto il Padre, e quantunque non ho saputo dire lo stato dell'animo mio, mi sono sentita rassicurata. Quanta rabbia il nemico ne prova... oggi ebbi la grazia di manifestare quanto mi passò nei giorni di sua assenza, e ora mi sento più calma e più forte. Come è buono il Signore con me, tanto cattiva. Potessi amarti o Gesù, come non sei mai stato amato! invece!... Mio Dio, misericordia! Approfit­tare di tutte le tentazioni, di tutte le prove, per mostrare a Gesù il mio amore...

11 - Ieri sera andai in Cappella per recitare l'ufficio, fui presa da inquietudine e avvertii la presenza del nemico. Il telefono mi chiamò, ma udendo la voce del Padre che sapevo assente compresi e non risposi. Fui gettata a terra, allora scappai in camera, presi il mio qua­dretto lo strinsi al cuore e pregando mi tornò la calma.

12 - Notte abbastanza tranquilla, ma oggi per più ore sentii la presen­za del nemico.

14 - Notte tremenda, fui per più ore in balia del nemico. Gettata a terra e trascinata pel corridoio, poi mi trovai sul terrazzo, tremando di freddo. Tornata in casa, fui gettata a terra e tenuta verso il pavimento da un gran peso sopra il collo e le spalle. Tentata di disperazione e spinta a imprecare. Quando fui liberata da questo stato, non avevo più forze per sollevarmi e ci volle del tempo per riuscirvi. Andai in came­ra alle tre.

15 - Ho sentito per tutta la mattina la presenza del nemico, un'agita­zione interna, un'angoscia, una paura...

Gesù buono mi mandò il Padre, la sua presenza fugò il nemico. Le sue parole mi diedero calma e forza.

Ubbidirò con gran fede e semplicità.

Verso sera fui presa da una angoscia tremenda, da un senso di pa­ura, di scoramento, da sentirmi morire... il nemico mi presentava alla mente quadri spaventosi a mio riguardo, col pretesto dell'as­senza del Padre... feci ripetuti atti di abbandono, ma lo stato di animo mi durò parecchie ore. Al contrario la notte fu abbastanza calma.

16 - Oggi malissimo. Mi pare di andare incontro alla perdizione... mi sento coperta di peccati senza speranza... lontana da Dio senza aiuto umano. Sono disgustata di tutto, non so pregare, non so abbandonar­mi. Mio Dio, pietà di me.

17 - Notte tormentosa. Il Padre vuole scriva i dettagli, e io ne provo una forte ripugnanza. Sono tentata a ribellarmi, a indipendizzarmi. Che brutta parola! Santo Padre Silvestro, Tu che più volte mi hai detto di ubbidire al Padre, toglimi questa ribellione, o meglio, fa che sia vinta e preziosa per le anime. Ma è possibile che io possa fare qualche cosa per le anime?... Basta, basta... Maria aiuto! Si ubbidisca: Il nemico, mi portò nell'orto e dopo avermi maltrattata tentò gettarmi nella vasca. Invocai il mio Padre, e lo fugò. Poi Lui stesso mi accom­pagnò in casa, fino in Cappella, mi benedisse dicendomi poi: - corag­gio, figlia mia diletta, ancora, ancora patire. Non ne posso più, Padre Santo, dissi io, e: Non temere, rispose, maggior patimenti, ricordati la strada che ti ho mostrato. Anime, anime! - Sparì, ma mi lasciò con nuova forza per la lotta.

18 - Oggi sono stata più calma. Mi turbò il pensiero che il Padre non tornerà tanto presto, perché riflettei che mi disse - vado tre giorni a Gualdo Tadino, ma non disse che poi torna... Agimus Tibi gratias!

Gesù, Gesù! Ho procurato stare vicino a Gesù in Croce, e lo sguardo al Crocifisso mi ha molto aiutato.

19 - Sono priva di ogni aiuto... sento il nemico presente... quanta paura! Il Padre non è tornato, e non so neppure dove sia... Grazie, Gesù, che tutto va bene per farmi soffrire...

Questa mattina sono stata tanto tentata nella fede, ma più che mi fa male è il pensiero che i miei patimenti sono inutili per le anime e per la gloria di Dio.

21 - Ieri non ho potuto scrivere. Ho passato due notti orribili... ho disubbidito? non lo so. Non capivo più niente... Il nemico e i suoi satelliti, perché erano una turba, volevano che giurassi di abbandona­re la recita dell'Ufficio, che non parlassi più col Padre, e gettassi al fuoco il quadretto... Mi venne quasi la certezza di essere in inganno e di ingannare e spinta a cedere per togliermi da questo pericolo... soffocata e sbattuta presi tante sferzate e sarei finita se S. Silvestro non mi liberava. Ho fatto la Comunione per ubbidire, ma che tormen­to. L'ubbidienza è il solo sostegno di questi giorni, ma non ne posso più. Maria, mia cara Mamma, aiutami, mio caro Padre S. Silvestro perché mi lasci così... Perdonami, lo so, sei troppo buono con me...

22 - Sono troppo angosciata per poter descrivere quanto mi passa, mi sento sola... in una agonia mortale... Maria! Gesù!... S. Silvestro!...

23 - Ieri mattina, non sapendo quando tornava il Padre e nel timore di mancare alla Regola, perché non mi ero confessata, passando en­trai al Gesù a riconciliarmi. Esposi al Padre una cosa che mi disturba­va, temendo aver peccato pensandola, sia pure involontariamente (il Padre poi mi disse che non solo non era peccato, ma era cosa teolo­gica). Non so se il confessore non mi abbia capito, o altro, se ne mostrò scandalizzato, mi rivolse domande alle quali io non sapevo rispondere, perché mi prese tale turbamento, che credevo mi venisse male... poi mi disse di aspettare il mio solito confessore, perché Lui non poteva darmi l'assoluzione. Chiedendo se potevo nel frattempo fare la Comunione , mi disse di no. Sono scesa dal confessionale in una angoscia terribile... passai una giornata impossibile a descrivere...

Non sapevo quando sarebbe tornato il Padre... La Comunione non dovevo farla...

Gesù ebbe pietà del mio tormento e la sera ricevetti una lettera dal Padre, nella quale mi diceva: qualunque cosa possa essere avvenuta, sotto qualunque forma, si comunichi. - Questa mattina lottai, ma l'ub­bidienza ha trionfato e quando Gesù fu nel mio cuore si fece un po' di calma e un po' di luce... ma poi calarono le tenebre... ma giunse il Padre a portare la calma e nuova forza... Grazie Gesù!

Ho dimenticato notare che al mattino, quando fui alla balaustra il nemico fece traballare il piattino che si passa per la Comunione e poi lo gettò a terra.

25 - Il 23 notte, uscita dalla Cappella, il nemico mi gettò a terra, poi burlandomi diceva: - credi che io abbia paura del Padre?... ma mi rivolsi a S. Silvestro che con un gesto lo fugò, poi entrò in Cappella e mi fece fare una visita al SS. Sacramento. Avendomi fatta tanta impressione le parole dettemi dal Padre in confessione - non inca­teni il Signore - chiesi al mio caro Santo se mai l'avessi incatenato con le mie interne ribellioni, e il Santo mi rispose: Cosa ti ha detto il Padre? poi si fermò, guardandomi con tenerezza paterna e: credi a quello che ti ha detto il Padre, e sta tranquilla - e mi lasciò in una pace profonda.

Anima mia, fidati sempre ciecamente delle parole di chi ti parla in nome di Dio. Non cercare di più... nessun ragionamento.

27 - La notte fu relativamente calma, ma la telefonata del Padre mi tiene in una grande pena. Veramente ha ragione di essere stanco di ascoltarmi... ma, non ci voglio pensare. A voce parlerò... Grazie Gesù, di questa mortificazione... per le anime...

28 - Quanto ho sofferto per la telefonata, invece non fu il Padre... oggi quando giunse mi sono sentita sconvolgere... non sapevo come presentarmi... ma quando lo vidi, mi si fece all'istante luce e compre­si la falsità dei nemico... non voglio proprio più credere... quanto è stato buono Gesù nel mandarmi il Padre a dissipare le tenebre.

Oggi sono rimasta senza Gesù perché non potei reggermi causa un forte male di testa e un generale spossamento, dovuto credo alla nottata burrascosa. Sbattuta da tutte le parti, mi trovai poi in giardino alla scaletta della cantina, poi di nuovo in terrazzino e per ultimo in cor­ridoio della Cappella, in uno stato d'animo e fisico che non saprei ridire. Feci un atto di abbandono alla volontà di Dio, invocai la mia cara Madre Maria, il mio tenero Padre S. Silvestro e ripresi corag­gio... Gesù, Gesù!

29 - Oggi ho sentito un grande desiderio di nascondimento, essere solo sotto lo sguardo del mio Gesù... La notte fu tranquilla e ebbi ore di Paradiso nel recitare l'ufficio con S. Silvestro. Entrata in camera il brutto ceffo mi attendeva, ma il mio Padre fece cenno con una mano e tutto scomparve. Qualche volta mi domando come mai S. Silvestro si prende tanta cura della povera Suor Pierina...

31 - Ieri e l'altro ieri, fui presa da una grande sfiducia, che mi portava in certi momenti alla disperazione... mio Dio che ore tetre... fui per parecchio tempo sotto l'influsso dei nemico, e per quanto mi sforzassi di superarmi, non vi riuscivo. La notte agitazione nella recita dell'uf­ficio, a letto gelido e parecchie ore nell'impossibilità di muovermi. Ora cerco di vivere nell'ubbidienza, soffrire e abbandonarmi, seguen­do la luce della fede nell'ubbidienza.

 
Febbraio

2 - Festa della Purificazione - Ho sentito un gran desiderio di umiltà e di purezza, nella meditazione di questa mattina, e dicendo a Gesù di darmi un cuore puro da offrirGli mi disse: STA TRANQUILLA CHE IL TUO CUORE L'HO CONSERVATO PURO IO, SENZA NES­SUN TUO MERITO, PER FARLO OGGETTO DELLE MIE COM­PIACENZE, E PENSO IO A CONSERVARLO SEMPRE PURO - m'inabissai nel Suo amore... calarono poi le tenebre più dense, ma quanta forza sentiva l'anima mia per nuovi patimenti!

3 - La Comunione di stamane fu un tormento. Priva di fede, di spe­ranza, con pensieri di atei... con dubbi di aver acconsentito ... non potevo trangugiare l'Ostia Santa... che brutto momento ... O Gesù, è possibile che Ti possa amare in questo stato... ubbidienza anima mia... non ragionare...

5 - O Gesù sono disposta a sopportare questo stato tanto penoso e umiliante perché non venga meno la fede nelle anime... ma che non Ti offenda o Gesù...

6 - Sì, Gesù, voglio essere come ha detto il Padre - Laus perennis di immolazione. Ne sono obbligata per la chiamata di Gesù allo stato religioso, e mi sento chiamata per vocazione particolare. Accettare ad occhi chiusi generosamente, amorosamente tutto quanto il buon Dio disporrà dentro e fuori di me - Immolazione volontaria nei limiti dell'Ubbidienza.

Non voler sapere di esserlo, ma lavorare ininterrottamente per diveni­re tale. - Se ti trascuri un momento, cessi all'istante di essere: - Laus perennis! ... attenzione anima mia...

Questa notte sono stata con Gesù nel Getsemani. Ho partecipato alla sua agonia, ho cercato di non abbandonarlo, vincendo la tentazione di fuggire per il tedio e la paura...

8 - Sono tormentata dal pensiero di non essere nella verità... cerco di star calma e ubbidire, ma in certi momenti è superiore alla mia volon­tà... allora procuro fare atti di abbandono ...

9 - Gesù non ne posso più... se non perdo la testa è grazia ... ho il corpo sotto le sferzate del nemico... e l'animo sconvolto. Ho fatto la Comunione per ubbidire ma... Mamma mia cara Immacolata, aiutami; mio caro Padre S. Silvestro, pietà di me.

10 - La notte fu spaventosa. Dopo la telefonata al Padre andai a letto, ma il nemico dopo poco mi gettò fuori. Scesi per ritornare in Cappel­la, ma fui presa e trascinata fuori sul terrazzino, dove rimasi per tante ore, senza potermi muovere, in preda a sentimenti di disperazione. Potei verso le tre ritornare in camera, ma sul mio letto un demonio spaventoso non mi diede il coraggio di andare a riposare. Mi sedetti sopra una sedia e passai sgranando la corona le ore di attesa di suonar la campana. Al mattino per la Comunione fu una lotta, poi il nemico fece cadere il piattino della Comunione...

L'animo fu sconvolto tutto ieri e l'altro ieri in una maniera spavento­sa... spinta a lasciare tutto, a troncare la novena, sentendomi nell'in­ganno, nell'illusione... un bisogno di verità... e non vedevo che falsi­tà, peccato, menzogna... quando venne il Padre, ero risoluta a farla finita, ma le cose si cambiarono... alla parola del Padre si fece a poco a poco un po' di calma, e nell'ubbidienza procurai passare la giornata. Mi dimenticai dire che ieri fui terribilmente tentata di sete e il nemico mi offriva alla vista frutta e rinfreschi. Oggi, uscito il Padre mentre entravo in camera, mi si fece avanti burlandomi e dicendomi: già sei santa; quando muori ti metteranno nel calendario Silvestrino e altre simili sciocchezze, che era da burla... poi mentre pregavo si sentivano in complotto: dobbiamo fare in modo che non parli più col Padre e una fila di titolacci... ci riusciremo... vinceremo. Suor Pierina sarebbe subito vinta, ma c'è il Gesù di Suor Pierina che combatte... l'ubbi­dienza... la carità del Padre... coraggio anima mia...

12 - Ieri sono stata calma nell'ubbidienza. Il mattino ho assistito con alcune Suore, in S. Stefano, all'emissione dei Voti Perpetui di quattro Monaci. L'anima mia provò una santa emozione. Mi unii a loro nel­l'offrirmi nuovamente a Gesù; S. Silvestro lo vidi presente tutta la funzione, e vicino a ciascuno mentre recitavano la formula dei Voti. Benedisse ripetutamente, mentre erano stesi al suolo. Quanto è gran­de, immenso il dono della vocazione!

Dalla Predica del Padre, - giorno 11 - La Chiesa approvando il titolo di ciascuna Congregazione, intende che i suoi Membri si studino di glorificare il proprio, nella sua particolare prerogativa. Si glorifica il proprio titolo, vivendo intensamente in quelle virtù che ci offre parti­colare esempio. Il titolo di Figlie dell'Immacolata è il più grande della Madonna; tutti gli altri, derivano da questo. Per glorificare il nostro titolo: Immacolata, dovremmo essere immacolate, ma ciò non è possibile a creature umane, dobbiamo invece vivere: senza macchia volontaria - Maria fu immacolata, dalla sua Concezione, subito, dal primo istante. Noi dobbiamo dal primo istante del giorno, quando la campana ci sveglia incominciare la giornata senza macchia. Se fosse possibile così esprimerci, noi dovremmo anche aiutare la Madonna nel lodare, ringraziare la SS. Trinità di questo grande dono.

12 - Questa notte ho dormito tranquillamente, come una bambina, che sa che la mamma la custodisce. Come è buono Gesù con me. Il primo pensiero fu - Immacolata - nessuna macchia volontaria.

13 - Entrata in camera fui assalita dal nemico e ficcata al muro fino alle due del mattino. Ricevetti tante sferzate, ma questo fu il meno. Mi spingeva alla disperazione, alla ribellione della Volontà Divina! Che non Ti offenda o Gesù!

14 - Dopo aver telefonato al Padre, entrai in camera per ritornare a letto, ed ebbi un forte schiaffo dal nemico che mi fece dondolare i denti e disse: telefona al Padre, ora, e poi va a letto. Rimasi mezza tramortita e impotente a muovermi. Invocai S. Silvestro, il quale ven­ne, fugò il nemico. Dicendo io perché non fosse venuto prima, che evitavo disturbare il Padre rispose: sono venuto appunto per premiare la tua dipendenza, io ti aiuterò sempre a misura che tu sarai ubbidien­te e dipendente. Dicendogli io, perché mi dicesse questo, se fosse perché io non ero obbediente al presente, mi rispose: Sì figlia, sì, sei obbediente, ma sarai tanto tentata, avrai lotte tremende, ricordati che il mio aiuto non ti mancherà mai, ma sempre se continui nell'ubbi­dienza e nella dipendenza. Mi benedisse paternamente, mi sorrise. Gli baciai la Mano , e rimasi in una pace di Paradiso.

Al mattino incominciò la tempesta. Passai la giornata agitatissima, sentendo la presenza dei nemico. Alla sera venne il Padre, e mi diede la calma.

15 - Dalla Meditazione del Padre - Ecce, ascendimus Yerosolimam, et consumabuntur omnia - andiamo per essere scherniti, flagellati... sputacchiati... Gerusalemme nel suo senso mistico, è lo stato religioso dove Gesù trova le sue compiacenze...

Noi dobbiamo imitare Gesù, dunque andare volentieri incontro agli scherni, essere in primo luogo schernitrici di noi stesse. I Santi sono i costanti schernitori di se stessi - gli scherni poi che ci vengono dagli altri, indirizzarli a santificazione e a gloria di Dio. - Essere l'operaia dello scherno - buttata nella concimaia delle mie miserie e perché l'anima si elevi, purificata e trasformata.

Dallo scherno bisogna passare ai flagelli: Flagellatrice di te stessa - flagellare tendenze, cuore, volontà, mente, corpo accettando e sotto­mettendolo alla perfetta osservanza...

Dobbiamo poi fare un passo più su, e passare allo sputacchiamento - disprezzo massimo - mortificazioni aggiunte, abbandoni, dimentican­ze... con Lui in croce, morire a noi stesse ed essere sepolte a tutto quanto è di terra, nell'oblio di noi stesse, per vivere solo per le anime per la gloria di Dio, elevandosi giorno per giorno a Lui e vivendo nelle cose celesti, nell'attesa di passare all'Eterna Gerusalemme in Paradiso.

16 - In Cappella la notte fu calma, ma tornata a letto il nemico mi gettò ripetutamente dal letto e passai quasi l'intera notte al suolo. La giornata fu angoscia e tristezza opprimente.

18 - La notte dal 16 al 17 fui presa da gran freddo, non potevo muovermi e mi sentivo come ossessionata. Bestemmie, imprecazioni al S. Volto disperazione... facevo atti di abbandono procurando di mantenermi in calma. Alle 4 mi levai, e mentre scendevo per portarmi in Cappella il nemico si prendeva burla di me... entrata, trovai l'altarino che aveva preparato al S. Volto, tutto sfatto. A terra le colonne, i fiori, i vasi, ma nulla di rotto. In preda a tanta pena accomodai tutto e poi m'inginocchiai a dar sfogo al mio dolore con Gesù. Mi sentii come rapita, e Gesù appoggiato al mio cuore mi parlava dolcemente: NON AFFLIGGERTI PER QUANTO HA FATTO IL NEMICO IO TRO­VO IN TE LE MIE COMPIACENZE; E IN UNA GRANDE LUCE CHE USCIVA DAL SUO VOLTO VEDEVO TANTE ANIME - GESÙ CONTINUAVA: SONO TUTTE ANIME ILLUMINATE DALLE TUE SOFFERENZE DI QUESTA NOVENA. Io lottavo con Gesù perché non voleva vedere, ma Gesù insisteva:

ANCH'IO VOGLIO AVERE LA GIOIA DI CONSOLARTI. I CIE­CHI SONO TANTI, NON TUTTI VOGLIONO ESSERE ILLUMI­NATI, MA È PERCHÉ POCHE SONO LE ANIME CHE MI LA­SCIANO FARE LIBERAMENTE, e l'anima mia fu come inabissata in un oceano di amore. Quando mi riebbi una pace profonda invadeva tutto l'animo mio. Quanto mi commuove la bontà di Gesù verso la più miserabile creatura, che non ha altro che un cuore desideroso di amarLo e una volontà, per sua grazia, risoluta a non voler altro che la Sua Volontà ! non ho che abbandonarmi a Lui e lasciarLo agire... sono così debole, in certi momenti...

20 - L'anima mia è immersa nella pace... cammino sotto lo sguardo di Gesù che sento sensibilmente vicino ... Soffro delle Sue pene e provo grandi desideri d'immolazione ... ma mi vedo tanto miserabile, tanto imperfetta... Gesù però mi ha detto, che quando un'anima si è data sinceramente a Lui, è ricca delle sue ricchezze, e allora io offro a Gesù tutto quanto mi dà... questa mattina Gli ho chiesto il Suo Cuore per poterlo amare del suo stesso amore e Gesù mi disse: SE TU SAPESSI DI QUALE AMORE IO TI AMO, NE MORIRESTI DI GIOIA.

 

Marzo

8 - Non voglio andare al riposo senza avere ubbidito nello scrivere quanto mi è passato nella mia permanenza a Milano. Dalla sera del­l'arrivo, 24 febbraio, alla partenza 7 di marzo non ho avuto una notte di tranquillità. Quasi tutte le notti, trasportata nelle cantine e là, get­tata da ogni parte, battuta, tenuta come soffocata. Molte volte come un corpo di pietra nell'impossibilità di muovermi, in preda alla dispe­razione, spinta ad imprecare... Non so dire i momenti di spavento passati, ma attribuisco all'aiuto Divino, se non ho ceduto, tanto mi sentiva sfinita... Fui terribilmente tentata nella fede, in certi momenti mi sembrava proprio di essere come quei mondani che non credono a nulla.. quanti atti di fede ho fatto in quei giorni...

Quello che mi disgustò è l'essere stata vista da Suor Emanuele, men­tre gettata a terra non potevo muovermi. Essa mi pose una immagine di S. Silvestro e poi poté rialzarmi.

Gesù sputacchiato... dunque perché lamentarmi di queste umiliazio­ni... eppure ne soffro tanto. Il demonio tentò di allontanarmi dal Pa­dre... ma dopo aver parlato, mi ritornò la calma. Oggi ricominciò l'assalto su questo punto, ma, palesatolo, sparì... O S. Silvestro aiutami!

9 - Ieri sera, andata in Cappella per la recita dell'Ufficio, fui gettata a terra trascinata pel corridoio... tentai più volte di telefonare al Padre per avere una benedizione, ma venivo respinta. Finalmente riuscii, poi ubbidii e passai la notte tranquilla. Il nemico vorrebbe allontanar­mi dal Padre, ma S. Silvestro, non lo permetterà.

11 - Il nemico ha rabbia perché il Padre viene per gli Esercizi delle mamme. La sua presenza in casa gli fastidia... certamente farà tanto bene a queste anime bisognose... Cerco di stare in pace nell'ubbidien­za. L'adorazione di questa sera mi commosse tanto... Gesù avrà cer­tamente illuminate queste mamme e confortati i loro cuori... fu un'ora solenne di Paradiso per tutte... le parole calde e profonde del Padre strapparono lagrime...

13 - Ieri sera si chiuse il ritiro delle mamme con la S. Messa , Comu­nione e Benedizione Eucaristica.

Nessuna mancò... erano raccolte, comprese, commosse... il Padre par­lò prima della S. Comunione e dopo la S. Messa rivolgendo parole infocate d'amore a Dio... sentirono dispiacere fosse finito e le più chiesero che un altro anno si prolunghi otto giorni. Il Signore aiuti e benedica i loro propositi. La notte fu spaventosa, credetti di soccom­bere. Mi portò al rifugio e tenendomi strozzata mi incitava a giurare di finirla col Padre ... Furono ore spaventose, mi sembrava di perdere la ragione ... S. Silvestro è muto... il Padre non c'è ... Gesù tace... Maria, aiutami Tu che sei Madre...

15 - Questa notte sono stata portata in terrazza e spinta a gettarmi giù... mio Dio che spavento... invocai il mio Padre S. Silvestro e ritornai in camera... la notte fu di tentazione e di disperazione. Priva di fede e di speranza non trovavo altra conclusione che toglier­mi da questo stato d'animo col non resistere più e abbandonando tutto... fare una prova, sotto pretesto che continuando così perderei la testa; e poi o il vuoto... o l'inferno... che ore terribili... ma con atti di abbandono di arida volontà, ho riavuto un po' di calma... Il Padre dice di non ragionare, ma in certi momenti mi è impossibile... disubbidi­sco?... io non voglio.

17 - Sono fisicamente sfinita e spiritualmente in una indifferenza totale di tutto... non santa indifferenza... vorrei non dover più parlare né al Padre né agli altri... vivere sola... Pazienza, anima mia, porta la tua croce. Voglio quello che Dio vuole e basta... i vorrei non sono miei... Gesù, Gesù!

19 - Il nemico tentò di affogarmi nel bagno, e ne uscii tanto impres­sionata, che proprio sentii forte bisogno di aiuto. Presi il mio quadret­to, lo strinsi al cuore e scoppiai in pianto. Il mio Padre si commosse e mi disse: coraggio, figlia mia, non temere, non ti abbandono, c'è bisogno di luce per le anime. Ripresi animo, ma poi tutto si oscurò, e temetti essere tutto vero inganno. Fui tentata portarmi da qualche Padre non conosciuto a chiarire la mia vita per decidere... Ma Gesù non permise cedessi... allora fui spinta a chiedere conforto alle crea­ture per sollevarmi, ma corsi al Tabernacolo e respinsi la tentazione. Come mi sento debole e miserabile...

21 - Ieri sera sono partita per Milano, col cuore stretto, angosciato... non ho potuto parlare al Padre e il nemico mi burlava, mi diede anche una telefonata... Questa notte mentre rientravo in camera il nemico mi disse sciocchezze come queste - tu sei santa, non devi più temere di nulla, andrai sugli altari, e simili cose... non mi detti neppur pensiero di mostrare che l'udivo... se ne indispettì e mi diede uno schiaffo...

22 - Tristezza e desolazione... con Gesù e per le anime!... ma il timo­re di essere in odio a Dio mi tortura... questa notte nella mia Cappellina di Via Elba passai tre ore di agonia con Gesù nel Getsemani e sentii profondo in cuore il lamento di Gesù: SONO POCHE LE ANIME CHE MI DANNO PIENA LIBERTA' DI AGIRE E NON POSSO FARE LORO TANTE GRAZIE... O Gesù, agisci in me liberamente, non badare alle mie infedeltà... dammi anime da offrirti in questa Pasqua, tante anime tante, e prendimi tutto... prendi anche Suor Pierina e trasformala Tu...

25 - Festa della Madonna - Oggi Gesù mi ha concesso la grazia di parlare al Padre e l'anima mia ne ebbe tanto conforto e tanta pace. Voglio essere fedele a Gesù, costi quello che costi.

26 - Ieri sera mentre in Cappella pregavo mi si presentò il nemico (ora so che era proprio lui) in forma di Gesù dicendomi: vedi quanto io ho sofferto per te, e tu non sei stata capace di offrirmi il sacrificio di non parlare al Padre e altre cose simili. Passai la notte in angustia, sembrandomi di essere in odio a Dio. Al mattino avvicinandosi il momento della Comunione fui presa da spavento e uscii dalla Cap­pella per non accostarmi a ricevere Gesù. Corsi in camera strinsi al cuore il quadretto di S. Silvestro chiedendo aiuto e mi si fece luce. Compresi l'inganno del demonio e ritornai a ricevere Gesù. Poi si fece notte tanto buia.

27 - Notte agitata. Il nemico mi disturbò parecchio... gettò a terra tutte le immagini del S. Volto. Avendo gran sete e volendo mortifi­carmi, mi tentò tanto e poi non so se io o lui mi accostò il bicchiere alla bocca e bevetti un sorso, ma non sono sicura... Al mattino pen­sando fosse dopo mezzanotte temevo fare la Comunione , ma vinta dal timore di disubbidire mi accostai... Il Padre disse che ho fatto bene.

29 - Ieri sera il nemico mi gettò fuori dalla Cappella, poi una turba di brutti e spaventosi compagni erano pronti per scagliarsi contro di me se non cedevo alle insinuazioni sue. Riusci a portarmi al telefono e chiedere aiuto al Padre, ma per un poco mi inciampava la comunica­zione. Quando il Padre m'impose di disprezzarlo e di sputargli addos­so rimase impotente. Mi tornò la calma e andai in camera. Più tardi tentò gettarmi al muro e mi s'inganciò nella testa un ferretto. Tutto o Gesù, ma che non ti offenda mai...

Domenica delle Palme - S. Ritiro - Dalla 1 a Meditazione del Padre Gerusalemme città prediletta da Gesù. Andò sì nelle altre città, ma i miracoli più chiassosi li operò in Gerusalemme o nei pressi. L'anima favorita della vocazione è la mistica Gerusalemme, città della compiacenza di Dio. Oggi entra accompagnato dagli osanna... più tardi gli stessi grideranno: crucifige. Gli stessi Apostoli indietreggia­no, sono intimi esterni.... solo Giovanni è il vero intimo. Le pie donne sono le intime che L'accompagnano al Calvario... Io sono veramente intima? Per essere intimi la nostra vita deve essere tutta interiore e soprannaturale in unione continua a Gesù. Le opere devono essere vivificate dall'amore e frutto di una vita interna in continuo contatto con Lui.

Dall'istruzione - Gesù nell'entrare in Gerusalemme volle essere ac­compagnato da rami d'olivo, e non da gigli, rose, garofani... son pur belli questi fiori, ma questa bellezza è passeggera; presto seccano e cadono... L'olivo conserva il suo colore, resiste al gelo, alle nevi, agli spaventosi calori dell'estate... il suo frutto è l'olio, unguento prezioso, che sana, lenisce, che serve a rimedio universale... si adatta a tutte le forme, entra in tutti i cibi...

Le rose e i gigli... sono le anime le cui virtù sono di entusiasmi, che passano al variare delle circostanze e cedono alle minime difficoltà. Per questo Gesù volle essere accompagnato da rami d'olivo perché le anime a Lui consacrate devono accompagnarlo nella costanza, sereni­tà fortezza, anche nelle prove più ardue, nei dolori più grandi; veri rami d'olivo che non si sperdono ai venti e alle procelle. Le virtù devono essere olio i cui frutti sono la carità, la dolcezza, la semplicità, la dipendenza...

Fammi povero che ti faccio ricco dice l'olivo. Più si pota, più si taglia, più si scarnifica più si fa forte e rigoglioso di frutti. Le rinunzie sempre pronte di fronte alla mano del Potatore e della potatrice. La Suora che non si fa toccare non diventerà mai olio. Gesù fu sempre olivo specialmente in questa settimana. L'olivo non fa chiasso. Il Si­gnore non fa chiasso, non ricusa la croce... tace agli sputi, agli insul­ti... non ricusa l'abbandono del Padre... Bella oliva, sempre serena, sempre in piedi... e il frutto? - Padre perdona loro perché non sanno quel che si fanno. Donna ecco il Tuo figlio... Padre, non li condanna­re, ma liberali dal male...

Lungo il viaggio sono ramo d'olivo, o fiore?... Gesù perdonami... Tu olivo santo, olivo benedetto, dammi la qualità dell'olivo, dammene i frutti, partecipami la profonda capacità dei prezioso unguento frutto dell'olivo, perché sappia accompagnarti fino alla morte ramo d'olivo.

31 -Notte angosciosa e terribile. Dalle 10 1/2 alle 4 del mattino alle prese col nemico. Credetti di perdere la ragione. Mi portò in terraz­zo, all'orto, nel bagno, incutendomi orrore, incitandomi alla dispe­razione.

Tutto o Gesù quello che Tu vuoi, ma concedimi... Tu lo sai...

 

Aprile

2 - Devo scrivere per ubbidire, e non mi sento la forza di ricordare la nottata... Il nemico, dopo avermi tenuta colla testa al suolo con un peso opprimente incitandomi a disperazione, a bestemmie, a ribellarmi alla Volontà di Dio, imponendomi e dettandomi giura­menti, mentre tanti demoni erano in procinto di assalirmi, mi portò fuori, rovesciata a terra, mi aprì la bocca dicendomi: non vuoi aprir­la, te la apro io per soffocarti e poi con me per sempre, chiama il Padre adesso. Mi cacciava in bocca terra e ogni sorta di roba che tenuta ero obbligata a trangugiare... credetti morire. Quando mi lasciò era mattina e sfinita in tutti i sensi fui presa da tanto scora­mento... fatta la S. Comunione per ubbidire, riacquistai un poco di forza. Alla processione, nel trasportare il SS. dall'Altare maggiore allo scurolo, ebbi un attimo di luce e vidi di essere nella verità... poi tenebre.

3 - Tutto o Gesù, ma non il più piccolo peccato! ma che dico pic­colo! ciò che ha fatto sudare sangue a Gesù non può essere piccolo! Questa notte (notte dal giovedì al venerdì) Gesù mi ha detto se volevo tenerGli compagnia, e provare in me qualche cosa di quanto ha sofferto nel Getsemani vedendosi carico dei peccati degli uomi­ni, e dicendo io che non volevo altro che il Suo Volere, mi trovai all'istante immersa in un mare di dolori e d'umiliazioni e presi a sudare sangue tanto fortemente che bagnai il pavimento. Vidi il peccato in tutta la sua mostruosità, e l'ardente bisogno di immergere tutte le anime nel Sangue di Gesù per purificarle e non rendere inutili i dolori del Cuore di Gesù. Quando mi riebbi, esausta di forze, in uno stato che non so descrivere Gesù si fece a me vicino, mi prese la testa fra le Mani, appoggiandola al Suo Cuore e disse: ORA TI PARRANNO TROPPO ATROCI I TUOI PATIMENTI PER SALVARE LE ANIME? Rimasi immobile, non potei dir nulla a Gesù, ma Lui ha visto l'animo mio, la mia completa adesione a tutta quanta la Sua Volontà.

Venerdì Santo - Desolazione, agonia, abbandono! bene Gesù con Te!... Per le anime! Ricorda anima mia.

Sabato Santo - La notte spaventosa. Fino al momento della Comu­nione fui tentata a lasciarla. Gesù è Risorto, ma l'anima mia è nella lotta. Anche oggi ci sono anime

da salvare; dunque? L'Eterna Pasqua, sarà gioia!

Domenica di Pasqua - Desolazione, amarezza, abbandono... La notte agitata... presa da forte paura.

Martedì - Sono in uno stato, che non so capire. Ho bisogno di Gesù e Lo sento tanto lontano... temo di aver peccato... il Padre ancora assente... fiat! Deo Gratias!

9 - Ieri sera, appena a letto, essendo agitata, presi il quadretto e me lo posi al collo, con l'intenzione di toglierlo prima di addormentarmi... ma il sonno mi vinse. Allo svegliarmi il quadretto era in frantumi. Scoppiai in pianto. S. Silvestro ebbe pietà, e toccò il quadretto, poi benedetto, si ricompose. Come rimasi, e quale pura gioia inondò l'ani­mo mio in quel momento! Il mio Padre non mi aveva abbandonata!

11 - La notte dal 9 al 10 e tutto il giorno 10 fu di tormento atroce, ne sento ancora l'abbattimento. Il nemico mi stravolse tutta, ribellione a tutto e a tutti, specialmente al Padre... al punto di non voler più saper­ne per l'anima mia. Non potei parlare per telefono perché me lo im­pediva e sentivo solo da imprecare... Al mattino, non ebbi il coraggio di comunicare tanta era l'agitazione, o meglio disperazione, e passai in queste stato tutto il giorno. La sera venne il Padre... e la carità di Gesù trionfò da quel maligno...

Oggi, quantunque il nemico tenta scoraggiarmi e di tanto in tanto violentarmi, sono più calma e cerco di vivere nell'ubbidienza. Viva la croce, viva la croce, dice il Padre...

Questa mattina le poche parole dette dal Padre prima della Comunio­ne, mi diedero tanta forza.

13 - Ieri sera non potevo entrare a prendere il quadretto. A stento potei telefonare al Padre che mi comandò di entrare in camera e mettere al collo il quadretto. Nell'entrare ricevetti uno schiaffo, ma riuscii allo scopo. Vedo ogni giorno più la preziosità dell'ubbidienza. La nottata fu abbastanza tranquilla. Il Padre mi aveva ordinato che per il mattino dovevo essere libera dal dolore cagionatomi dal nemico nella caduta. Mi raccomandai a S. Silvestro per ubbidire e scomparve. Il nemico incominciò a ridersi dicendo: Ubbidienza, ubbidienza - e mi diede una spinta gettandomi al calorifero. Mi battei forte un fianco, lasciandomi addolorata per due ore a terra. Mi impedì di scendere per la Comunione , e tanti demoni facevano complotti e sentivo dire: se riusciamo a toglierle la fiducia nel Padre (nominandolo con brutti termini) e allontanarla l'abbiamo vinta. Non si riesce, diceva un altro, imprecando al Padre e a S. Silvestro. Ci riusciremo, ci riusciremo... e mi sentivo tutta prendere da spavento. Appena potei liberarmi, telefo­nai al Padre per chiedere l'ubbidienza di comunicare, e Gesù sempre buono, concesse che venisse Lui stesso. La Comunione mi sostiene e mi dà forza.

15 - La nottata fu spaventosa. Senza uno speciale aiuto Divino, non è possibile vivere. Il mattino non fui capace di comunicare, ma Gesù ebbe compassione e venne il Padre, mi tranquillizzò, e mi diede Gesù. Anche la giornata 14 fu agitata. Solo nell'ubbidienza trovavo un poco di calma.

Oggi il nemico cerca di tanto in tanto di tornare all'assalto. Ma non ci do tempo. Ubbidisco.

16 - Ieri sera venne il Padre. Notte calma. Mi sento fisicamente sfi­nita, ma confido che Gesù vorrà sostenere la mia debolezza, nono­stante i miei demeriti.

Sento che dovrò molto soffrire per dar luce alle anime... voglio tutto, ma che non offenda il Signore.

17 - Ieri nel pomeriggio fui tanto tormentata e mi prese un forte dolore al rene da non poter reggere. Andai presto a letto. Il nemico mi fece tanto soffrire fisicamente, poi mi buttò da una parte all'altra del giardino. Ritornata a letto, sfinita e addolorata, decisi di rimanervi non avendo coraggio a comunicarmi. Venne il Padre a celebrare e l'ubbidienza mi tranquillizzò. Il Padre mi comandò di star bene, e infatti il dolore scomparve. Nel pomeriggio di oggi il nemico mi fece battere la testa al muro tanto forte, e mi rimase un acuto dolore; poi mi diceva ridendo: va dal Padre a fartelo levare.

19 - Notte tranquilla. Al mattino mi si presentò dicendomi sghignaz­zando: hai dormito eh, te la farò purgare alla Comunione. Il Padre mi disse di stare tranquilla. Le parole rivolteci dal Padre prima della Comunione: Monstra Te esse Matrem, mi fecero tanto bene. Sono andata a Gesù col Cuore della Madonna e Gli ho confidato la mia pena perché ne parlasse a Gesù. Sceso nel mio cuore ne ebbi la rispo­sta: STA TRANQUILLA, SONO CONTENTA DI TE. POI TRISTE­MENTE MI DISSE: NON DI TUTTE LE RELIGIOSE SONO CON­TENTO. Potessi io contentarlo per tutte quelle che non Lo contenta­no. Che farò? Consolarlo con un amore generoso, delicato, pronto a tutto pur di far piacere a Lui. Gesù sostieni la mia debolezza e miseria...

20 - La giornata di ritiro, fu di desolazione e angoscia... Il Padre mi assicura. Coraggio e avanti, per le anime!

21 - Credetti di perdere la ragione, tanto la nottata fu angosciosa. Posta nel bagno per più ore... si attaccò il fuoco al lenzuolo... fui legata al collo con una fune e appesa al letto. Telefonai più volte ma non potei avere comunicazione e mi sentivo in uno stato di dispera­zione. Tornata in camera mi si presenta S. Silvestro (era il demonio, ma io allora non lo sapevo) e mi disse, che speravo di farmi santa, ma era inutile, ormai non c'era più nulla da fare, e non mi sarei salvata. Di non disturbare più il Padre, che non ha tempo da perdere, e se ne andò adirato.

Non potei fare la S. Comunione , ma più tardi andai dal Padre che mi diede la tranquillità e Gesù.

22 - Notte di pace. Dopo aver ricevuto la benedizione del Padre, ebbi quella di San Silvestro. Si presentò a me, dicendomi: vuoi anche la mia benedizione? lo dissi: no, no, perché tu puoi essere il demonio. Mi rispose: Sta tranquilla, io non sono il demonio, che ti dice di allontanarti o di non parlare al Padre, io ti dico, di non allontanarti mai, di dire tutto e di ubbidire sempre. Oh! l'ubbidienza di fede come è preziosa! Mi benedisse, lasciandomi in gran pace.

24 - Non ho potuto prendere il quadretto, e non ebbi il coraggio di telefonare al Padre... la notte fu di tormento... Oggi ho un'indolenza che non posso scuotere, la mente stanca... se amassi Gesù!...

 

Maggio

12 - Da parecchio non scrivo. Ho sofferto molto in questo tempo, ma non val la pena pensarci. Solo devo ricordare per notare e ubbidire. Nei giorni di permanenza a Milano, passai notti terribili e ricevetti colpi e battiture. Spinta a disperare... tornata a casa il Padre era assen­te. Avevo tanto bisogno... fui presa da spavento. Seguì una nottata impressionante, credetti di perdere la ragione..

La notte dal 11 al 12, il nemico mi faceva giurare di finirla per sempre col Padre, mi portò in terrazzo e mi fece ruzzolare parecchio. Fui presa anche fisicamente da uno sconcerto che avrei imprecato tutti; passai ore che non so come chiamarle... telefonai al Padre, ma non potei avere la comunicazione... mi risolsi andare alla Chiesa e dopo un po' di lotta, mi portò la pace... la pace alla fede nella sua parola... Viva la Croce !

13 - Il nemico mi giocò un brutto tiro. Mi telefonò come fosse Suor Angelica da Milano, dicendomi di partire subito che Suor Emanuele fu presa da un attacco di cuore ed era grave. Andai in Chiesa e nella preghiera ebbi la sensazione, che fosse stato il nemico. Telefonai al Padre che fece luce.

Anime! Anime! Anime!

15 - Nottata terribile... Gesù sostiene la mia debolezza! Mi sento fisicamente stanca, spiritualmente schiacciata... il nemico non mi dà tregua. Che non Ti offenda Gesù, e poi tutto tutto! Le parole del Padre sostengono. Ubbidienza, anima mia, ubbidienza.

16 - Giorno anniversario della mia Vestizione. Quanti ricordi! Allora sentivo l'amore di Gesù... oggi. La volontà di Dio sempre! Questa mattina, appena mi misi in preghiera, fui come tutta presa da Gesù, e mi parlò, non con la voce materiale, ma con quella che va all'anima e mi disse che in questi giorni devo soffrire e offrire continuamen­te il Santo Suo Volto, PER TANTI MIEI SACERDOTI, disse: CHE HANNO BISOGNO DI ESSERE ILLUMINATI E NON VOGLIO­NO RICEVERE LA LUCE. Dicendo io, che mi sentivo incapace a tutto: OFFRIMI LA TUA IMPOTENZA , mi rispose, e sentivo che Gesù era molto addolorato.

Che farò per consolarti o Gesù? fa Tu in me, perché io non so far nulla.

17 - Ritiro mensile - Angoscia, disgusto, tentazione, disperazione,... Mio Dio, pietà di me! Mi pare però di non volere altro, che la Volontà di Dio, costi quello che costi per le anime. Mi sento anche fisicamen­te tanto male, impotente anche a un buon pensiero... Voglio tutto, o Gesù, ma che non Ti offenda!...

Dare tutto, non rifiutare nulla, qualunque sia la mia disposizione fisi­ca e spirituale. Il demonio cerca di portarmi allo scoramento e alla tristezza. No, non lo voglio ascoltare.

Dalla Meditazione dei Padre - Pietro, Giacomo e Giovanni avevano pescato tutta la notte, senza nulla raccogliere. All'alba un uomo sco­nosciuto che passeggiava lungo il mare, ordinò loro di gettare la rete. Stanchi angustiati erano tentati di non farlo, ma poi ubbidirono, e ritrassero le reti ripiene di pesci.

Così succede nelle anime. Quando manca il Signore non si conclude nulla. Di qui la necessità della grazia per operare il bene. 1) L'Apostolato alle anime nostre - Fare il bene alla nostra condotta. Studio per il possesso della grazia. Bisogna distinguere la grazia as­soluta ossia l'anima senza peccato mortale dalla grazia attiva, relati­va. Quando la grazia non la ecciti, non la spingi, non l'accresci, ma sonnecchi, t'addormenti, la grazia muore. Che cos'è la grazia? la base delle nostre opere, il nostro respiro, è quell'elemento di unione tra Dio e l'uomo, è il riposo, la gioia dell'anima, l'arma nella lotta; l'at­trattiva delle compiacenze del Signore, è quella certa nota della co­scienza che la rende giardino del Signore. Se operi senza grazia, che stringi?

È necessario che lo parta, per mandare sopra di Voi lo Spirito Santo. Dunque se è necessario è perché manca qualche cosa... Gli Apostoli erano in grazia, ma grazia di pace... La grazia soltanto di pace non basta, occorre la grazia dell'attività. In preghiera e silenzio aspettano lo Spirito Santo, e con la Sua discesa, non è più solo grazia di pace, ma grazia di attività, fuoco d'amore... La grazia è in continuo pericolo per parte di satana. Tentò Eva e ci riuscì.

Noi, nate per l'Eternità, dobbiamo tendere continuamente alla ricerca, al possesso, allo sviluppo, al mantenimento, alla conservazione della grazia.

Che conto fate della grazia attiva, della grazia vigilante? Le vostre opere sono fatte in unione a Gesù? Una Suora che opera con orgoglio, con risentimento, con animosità, che sfugge l'umiliazione. La mortifi­cazione, che non doma le passioncelle, il carattere non opera con Dio grazia, Dio Spirito Santo, Dio amore. Opera per l'inferno e pel purga­torio.

Conservate lo Spirito Santo in voi, per operare sempre con Lui. Parlo, mangio, dormo, lavoro col Signore? prego con Lui? Quante volte si agisce con assoluta indipendenza!... eppure Gesù vuol restare con noi e per questo, fra gli altri grandi doni, ci diede la vocazione... Tu lo cacci nelle finezze, nelle delicatezze... soffri, ti agiti, e ti macchi l'ani­ma perché operi senza la grazia attiva. Pensate alla grazia, a questo dono che Gesù ci dà e vedete come vi trovate voi rispetto a questa grazia.

Che conto ne faccio io? è sonnecchiosa... manco di generosità, di quella che dovrebbe essere la caratteristica di una Sposa di Gesù... quanti atti virtuosi trascurati... opero sì con Gesù è un bisogno del­l'animo mio, ma come opero? - Umiltà, confidenza, abbandono... dare tutto, operare in Lui e con Lui... Agire con pace (in quanto mi è possibile) per non disturbare l'opera dello Spirito Santo che abita in me.

2) Dall'istruzione del Padre - Maria nacque, visse e morì nella grazia - Non era uguale la grazia in Lei quando nacque, da quando morì. Prendiamo un santo innocente, come S. Luigi, S. Stanislao... molto più era in loro la grazia alla morte, che alla nascita. In noi la grazia è suscettibile di aumento. Lo studio dell'anima che tende a Dio è di accrescere la grazia. Come la pianta aumenta di volume ogni giorno, così la grazia nelle anime. La grazia cresce in proporzione della no­stra corrispondenza. Noi abbiamo l'obbligo, il dovere; di accrescere la grazia. Il Vangelo ce lo mostra tante volte. La parabola dei talenti; la vigna che non dà uva, l'amministratore infedele...

Non basta la permanenza di quel grado di grazia a cui siamo arrivati. Se il servo che ha conservato il talento ebbe, quella terribile sentenza, che sarà di colui che lo spreca?... il fuoco che non si spegne, il verme che non muore...

Sai il meglio che devi fare, lo vedi nelle meditazioni, nelle istruzioni, nei consigli del confessore, dei superiori, ma, c'è un ma: lo fai? Ora questo grande lavoro della lotta sanguinosa contro il proprio io, lo fate?

L'anima che tentenna, che s'addormenta, che indietreggia, non lavora ad accrescere la grazia...

Il Signore ti ha dato tanti talenti per essere santa ed è fare ingiuria al Signore il dire: quella ha più grazie, minori difficoltà, miglior carat­tere... Ciascuna anima deve trafficare i talenti ricevuti. Chi uno, uno; chi dieci dieci, certi che il Signore dà a ogni anima la grazia necessa­ria per santificarsi. Se l'anima nostra è un campo spinoso, c'è l'erbac­cia, non scoraggiarsi, non avvilirsi, perché il Signore mette il seme suo, e tutto con Lui è possibile. Chi serve non deve stare a sedere, deve essere attivo: c'è l'assoluta necessità dello spasimo del miglio­ramento. Pregare lo Spirito Santo che dia luce. Agire, lavorare.

Tu vedi, ma non lavori. Non dipende dalla tua apatia, dal tuo orgo­glio?... Siamo viatrici, dobbiamo presentarci a Lui... lotta contro di te. - Coraggio, anima mia, lo scoramento non ha mai fatto un santo. Incomincia ora un lavoro intenso di corrispondenza alla grazia, in un fiducioso abbandono in Dio, nei l'accettazione generosa di tutto quanto permette dentro e fuori di te, anche lo stato presente di angoscia, agitazione...

Oggi il nemico mi ha disturbato parecchio. Durante la predica (credo sia stato lui) una telefonata imprecando al Padre... più tardi mi tenne agitata, mi buttò a terra e voleva impedirmi la confessione, ma poi fu scornato.

19 - Stamane mentre ero in preghiera (il nemico) così disse il Padre, perché io lo credetti Gesù, mi si presentò sanguinante e severo e mi disse, che così l'avevano ridotto i miei peccati, e non dovevo più sperare perdono, che tutto era finito. Ogni mia Comunione e Confes­sione sacrilega, e altro. Presa da grande agitazione e disperazione passai ore terribili. Lottando mi recai dal Padre... e il nemico fu scornato. Anima mia ricorda il fatto di S. Teresa: Un giorno dopo confessata, si presentò Gesù, e disse: Non fare così, il confessore è buono, prudente, ma questa volta ha sbagliato. Teresa disse a Gesù, se anche vero che ha sbagliato, io non lascerò di ubbidire, perché Tu hai detto: Chi ascolta voi, ascolta me. Allora Gesù rispose: TERESA SE NON AVESSI CREATO Il PARADISO NE CREEREI UNO PER TE. Ricorda anima mia e non discutere mai in fatto di ubbidienza.

- Devo arrivare a saper ubbidire comunicandomi qualunque sia lo stato dell'animo mio, rinunciare la mia luce e agire alla luce dell'ub­bidienza. Costi quello che costi, per piacere a Gesù.

25 - Le notti scorse sono state tutte agitate. Una, passai più ore nel bagno, altre sul terrazzo... fiat! per Gesù e per le anime! Ieri mattina, festa dello Spirito Santo, mentre pregavo mi trovai come assorbita in Dio e nella luce del Santo Volto vidi tante anime specie Sacerdoti, e Gesù mi disse: LA TUA SOFFERENZA HA ILLUMINATO QUE­STE ANIME. Che Gesù sia glorificato, che le anime si salvino, e poi o Gesù, tutto quello che Tu vuoi. Nelle parole rivolteci dal Padre ieri mi colpirono queste: La pietà nell'ubbidienza, l'ubbidienza nella pietà.

27 - Questa notte ho riposato. Questa mattina mentre mettevo il vino per la S. Messa , il nemico mi afferrò, prese la bottiglia e voleva farmi trangugiare il vino. Strinsi i denti e resistetti, ma invano. Invocai il mio Padre S. Silvestro, che pose in fuga il nemico Preparò Lui stesso il vino nell'ampollina e mi accompagnò in Cappella. Le parole dette dal Padre alla Comunione mi fecero tanto bene.

Oggi giorno di lotta. Mi sento fisicamente stanca non ho altro d'offri­re a Gesù, che impotenza alla virtù...

28 - Gesù, tutto per Te e per le anime! Il nemico per vendicarsi, forse perché l'ubbidienza mi fece riposare, al mattino tentò disturbarmi parecchio, ma con la parola dei Padre entrò la calma.

29 - Questa notte, terminato alle 12,30, come l'ubbidienza mi pre­scrisse, di pregare, mentre mi levavo per uscire dalla Cappella, mi si presentò Gesù tutto piagato e mi disse: PERCHÉ MI LASCI? VEDI COME SONO RIDOTTO C'E' BISOGNO RIPARAZIONE... Mi sen­tii turbare e dissi: Gesù non posso, il Padre non vuole - MA TE LO DICO IO, SOGGIUNSE, AL PADRE LO DIRAI POI... Stetti un istante in forse, ma poi dissi: no, no Gesù, non posso, e uscii. Scoprii l'ingan­no. Il nemico alla porta, mi schiaffeggiò poi mi gettò dalla scala. Un demonio voleva giurassi di lasciare la direzione del Padre e la devo­zione al S. Volto, minacciando, che se non avesse potuto uccidere me, avrebbe ucciso il Padre, e imprecava in modo orribile contro dì Lui. Poi mi trovai senza sapere come nel corridoio sopra, tutta addolorata e con la testa frastornata. Di nuovo mi si avvicinò il nemico, in tono di compassione, con un termos di latte che si trovava sull'armadio, cercando di farmelo trangugiare, strinsi i denti, invocai S. Silvestro e dopo un poco di lotta mi lasciò.

Quando viene la sera, mi sento morire! ... mi studio di dimenticare il passato... e abbandonarmi alla Divina Volontà...

30 - Questa notte entrando in camera trovai il letto sfatto, il materas­so a terra, e tutto sossopra. Era naturale che quel brutto ceffo si sfo­gasse... rimisi l'ordine e riposai tranquillamente fino alle cinque, come mi disse il Padre. Al mattino lo trovai ai piedi della scala, minaccian­domi che se avessi fatta la Comunione , avrebbe fatto una pubblicità in Chiesa. Mentitore! ma l'ubbidienza è tutta la mia forza e la mia pace.

 

Giugno

1 - Ho incominciato il bel mese del Cuore di Gesù, con la volontà risoluta di dare tanto amore e tanta riparazione. Amore pratico, indu­strioso a fare bene le più piccole azioni della giornata. Fare tesoro di tutte le tentazioni, suggestioni, prove, aridità in un'immolazione in­tera, generosa, costante... consolare il Suo Cuore, studiarLo, imitarLo, specie nella dolcezza e umiltà. Questa mattina presto, mentre uscivo all'orto, mi si presentò il nemico, come fosse il Padre, e mi disse: se alla Comunione si sente intranquilla, la lasci, che poi penseremo. Dicendo io: Padre, non sono in grazia dì Dio?, crollò la testa, e mi lasciò nel dubbio. Non sapendo fosse il nemico mi turbai molto.

Prima della S. Messa potei parlare al Padre, e il tranello fu scoperto.

2 - Stamane in Cappella, mi perdetti nel Cuore di Gesù, ho sentito la Sua sete... il Suo dolore... Ho chiestò: Gesù che vuoi da me? AMO­RE, RIPARAZIONE, mi disse.

3 - Questa notte ho sofferto per parecchie ore atroci dolori di stoma­co, e nella sofferenza mi assali la tentazione di bestemmiare Dio, mi sentivo sola, abbandonata; il pensiero che tutto finisce con la morte, mi spingeva a pensieri di suicidio... poi mi vedevo perduta, senza speranza di salvarmi. Fu tale la lotta e l'angoscia che grondavo sudo­re. Alle 4 e 1/4 portandomi in Cappella, vincendo una forte ripugnan­za, mi buttai ai piedi del Tabernacolo, e feci un atto di abbandono, di pura volontà, vincendo la ribellione al Divino Volere. Tornai calma, e Gesù illuminò l'animo mio, e compresi che la mia sofferenza aveva liberata un'anima in pericolo... Tutto Gesù, tutto, ma anime, anime!

4 - Notte burrascosa... Sia benedetta la SS. Volontà di Dio!

5 - Questa notte ho creduto soccombere. Mi sento sfinita! ... ora sono calma disposta a tutto. Le ore passate in Cappella dalle 10 all'una furono di sofferenza intima, profonda, ma sentivo di soffrire per le anime...

Uscita, all'entrare in camera, mi aspettava quel brutto mostro, e mi percosse, poi mi spinse facendomi battere la faccia al bagno, e m'in­cominciò una forte perdita di sangue dal naso. Non riuscivo a fermar­la, mi sentivo mancare, e intanto i pensieri più tetri e sconfortanti mi spingevano a imprecare, a disperarmi, convinta ormai che per me non ci sarebbe più misericordia. Sfinita, sentii di mancare e cedetti. Quan­do mi riebbi era a terra, in un bagno di sangue. Volevo sollevarmi e non potevo. Mi raccomandai a S. Silvestro, e mi sentii sollevata. Provai un momento di terrore... mi feci forte. Procurai togliere ogni traccia di quanto era passato e scesi in Cappella, ma non ebbi la forza di comunicare. Mi sentivo piena di peccati, in orrore a Dio. Più tardi venne il Padre per la S. Messa dei 1° Venerdì, e la sua parola, mi assicurò.

12 - Festa del Sacro Cuore - Ieri sera, in cappella incominciai la recita dei Mattutino ma Gesù mi attirò tutta a Sé, e mi perdetti in un oceano di amore... Gesù si presentò, col Volto insanguinato, e il Cuo­re tutto traforato da acute punte, e dai fori usciva sangue, ma non da tutti in uguale forza. Gesù mi disse: VEDI, QUESTE PUNTE, SONO LE OFFESE CHE OGNI GIORNO RICEVO DAGLI UOMINI, e indicandomi, quelle che buttavano maggior sangue soggiunse: QUE­STE SONO QUELLE CHE RICEVO DALLE ANIME A ME CON­SACRATE, e con una pena che non so descrivere, mi mostrò il dolore che le cagionano, e mi disse: QUANTE ANIME, SOTTO L'ABITO RELIGIOSO, NASCONDONO UNA VITA MESCHINA SENZA UNO SLANCIO Di AMORE, ASSECONDANDO LA NATURA , PERDENDOSI NEI LABIRINTI DELL'AMOR PROPRIO, E DEL­LE PASSIONI... Chiedendo io se ero nel numero di queste: NO, TU MI AMI, TU MI CONSOLI, VOGLIO TANTE ANIME CHE MI CONSOLINO, TANTE ANIME, TANTE ANIME!... e mi partecipò la sua pena, facendomi entrare in un mare di dolore... lo dissi a Gesù: Credi o Gesù che io Ti amo? - SÌ CHE LO CREDO, E SAI QUAN­DO LO CREDO DI PIÙ QUANDO PENSI CHE IO TI ABBIA AB­BANDONATA, PERCHÉ IN QUELLE ORE, DAI MAGGIOR PRO­VA DI FEDELTÀ.

Quando mi riebbi, e ripresi l'uso delle mie facoltà, Gesù era ancora a me presente, ma ricordai che a mezzanotte dovevo andare a letto. Guardai l'orologio, erano passate cinque minuti, balzai da terra. La­sciare Gesù in quello strazio era una pena, ma dovevo ubbidire. O Gesù, Gli dissi, devo andare, il Padre mi ha dato il permesso fino alle 12.

Il Volto di Gesù s'illuminò di vivissima luce rischiarando tutta la Cappella , e dal Cuore caddero parecchie di quelle punte e chiudevansi le ferite: VEDI, disse, LA TUA UBBIDIENZA , HA ILLUMINATO ANIME, E MI HA TOLTO DELLE PENE. DILLO ALLE ANIME RELIGIOSE, CHE L'UBBIDIENZA È LA VIRTÙ CHE MAGGIOR­MENTE MI CONSOLA, e come io mi meravigliavo che un solo atto di ubbidienza, avesse ottenuto tanto, Gesù soggiunse: L'UBBIDIEN­ZA È PREZIOSA, E LE ANIME UBBIDIENTI SONO LE PIÙ CARE AL MIO CUORE!

Lasciai Gesù e mentre mi portavo in camera, mi si presentarono parecchi demoni, incensandomi e adulandomi con frasi come queste: Sei una santa non devi temere più, se ti getti dal 4° piano gli angeli ti sosterranno... - brutti sciocchi!

Ho sete di sofferenze e di martirio, ma più ho sete di obbedienza, di umiltà, di nascondimento. Consolare Gesù, piacere a lui solo. Questa mattina alle 4 tornai in Cappella, e ripresi la recita dell'Uffi­cio, ma Gesù m'investì, con le fiamme del Suo amore, mi appoggiò il Suo Volto sul mio cuore, e rimasi fuori da questa terra... la parola non può dire le gioie che Gesù concede alle anime le più miserabili, ma che hanno la volontà di piacerGli, di consolarLo. Di fronte alla bontà di Gesù, come grande vedo la mia nullità, debolezza, miseria! Rinnovai a Gesù la mia offerta alla Divina Volontà, e promisi di non rifiutare nulla all'amor Suo.

Voglio essere fedele; le anime devono essere illuminate!...

13 - Intima sofferenza... con Gesù.

14 - Il cuore mi opprime e spesso mi sento come venir meno... ma non è nulla in paragone all'intima pena... il Cuore Divino, è sempre presente all'anima mia, trafitto, sanguinante... o Gesù che Ti possa consolare!...

Abbiamo avuto il Ritiro mensile. Il Padre insistette su la mitezza e umiltà, che dobbiamo imparare dal Cuore di Gesù. Mi vedo tanto lontano, ma non voglio perdermi di coraggio, ma lavorerò intensa­mente ad acquistarla.

16 - Sono sfinita, angosciata, mille dubbi mi turbano... il nemico mi assale furiosamente... Ho fatto la Comunione per ubbidienza, ed ebbi un momento di pace... ma poi tenebre più fitte.

19 - Primo anniversario della mia guarigione miracolosa, e di grazie ben più grandi! Viva S. Silvestro! ...

S. Messa del Padre, con un bel fervorino di ringraziamento... gratitu­dine... promesse... Ero lassù, all'Eremo, alla tomba dei mio caro Pa­dre. Piansi, ma furono lagrime di gratitudine e d'amore. Rinnovai il proposito di nulla mai negare a Gesù.

l'arrivo del Padre ieri sera mi commosse, e toccai con mano ancor più, come Gesù è buono coi miseri e deboli come me. Quando il Padre si ritirò, nel corridoio mi si presentò S. Silvestro. Mi gettai ai suoi piedi. Mi benedisse, e prendendomi il capo fra le mani proprio come lo scorso anno, la stessa notte me lo prendeva nella stanzetta dell'Eremo, mi disse: Ti confermo la tua unione alla mia Congrega­zione - e dicendogli io che mi ottenesse un grande amore a Gesù e tanto spirito d'ubbidienza mi rispose: sta in pace che l'avrai. Allora Gli dissi: Vedi, il Padre vuole che la notte il nemico mi lasci tranquilla e non vada qua e là, ma io non posso sempre ubbidire in questo, ed Egli: Tu chiedi sempre quello che vuole il Padre, e quando non ti è dato fare come Lui vuole, sta tranquilla, il Padre farà la Volontà di Dio. Si perdono tante anime, tante anime - C'è ancora molto da sof­frire, ancora molto. Disparve lasciandomi in cuore una profonda pace.

21 - S. Luigi - All'altare di questo angelico Santo, ho sentito un gran desiderio d'imitarLo nella purezza e nell'amore. Il nemico pare non possa toccarmi in questi giorni, e si accontenta di presentarsi, ora minacciandomi pieno di rabbia, verso il Padre e S. Silvestro, ora lo­dandomi, ora burlandosi della mia ubbidienza... Non gli faccio nep­pure l'onore di ascoltarlo.

23 - Da ieri desolazione profonda. Non vedo più nulla, mi pare di cadere in un abisso... Sono priva di fede, di speranza e mi sforzo di fare atti contrari... Oggi volevo lasciare la comunione, ma l'ubbidien­za mi diede coraggio.

24 - Notte burrascosa... questa mattina non potei accostarmi alla Co­munione, perché mi sentivo come soffocare.

27 - La notte dei 25 al 26 fu spaventosa. Appena in camera fui assa­lita furiosamente. Si fece tanto strepito, e mi gettò in aria ogni cosa. Battuta e sbattuta fortemente alla parete ricevendo gran colpi alla testa mi incominciò perdita di sangue dal naso e dalle orecchie. Por­tata fuori, e... mio Dio, pietà di me.

Al mattino agitatissima, sconvolta, fui dal Padre... fiat... era assente. Senza Gesù e in tanto - malessere dovetti mettermi a letto... giornata d'angoscia inesprimibile... eterna giornata. Alla sera venne il Padre e mi diede la calma. Questa notte riposai, ma mi sento in tanta debolezza, che in certi momenti non ne posso più. Anime Anime!

- La sua ubbidienza deve essere tale che quando è l'ora della Comu­nione qualunque cosa possa sentire o accadere deve comunicarsi - Voglio ubbidire.

29 - S. Pietro - La notte fu preziosa per le anime. Fui tormentata in tutti i modi.

Al mattino fui tentata a lasciare la Comunione , ma telefonai al Padre e l'ubbidienza mi diede un poco di pace.

La S. Messa del Padre, le sue sante parole e la delicata carità, mi portano alla considerazione della bontà di Gesù! quale conforto mi procurò col dono prezioso della reliquia del mio caro Padre S. Silvestro! fui tanto commossa, che non ebbi parola... ora sono ben armata. Co­raggio, anima mia!

30 - Mentre pregavo in Cappella mi sentii attirata dal Cuore Divino, e mi perdetti nel Suo Amore. Momenti di Paradiso, che lasciano in cuore tanta pace e nuovo ardore al patire. Anime, anime voglio... patire Gesù, con Te, per Te, per le anime!

 

Luglio

4 - Desolazione... tutto mi pesa... mi pare di essere abbandonata da Dio. O Gesù, non permettere che le anime ne abbiano danno... questo pensiero mi spaventa...

5 - Notte tormentosa... l'ubbidienza è tutta la mia forza...

6 - Questa mattina, presa da forti dolori, non ho potuto alzarmi, ma Gesù buono, permise che più tardi potessi muovermi, e andai a S. Silvestro per la S. Messa celebrata da un Padre Novello. Provai tanta gioia. Quando il Padre stava assiso pel bacio della sacra Mano S. Silvestro lo benedisse, e gli fu accanto per tutto il tempo.

7 - Oggi consolazione inaspettata. Venne a celebrare il Padre Novello accompagnato da P. Agostino... S. Silvestro l'assistette tutto il tempo della celebrazione... mi sentii tanto commossa...

9 - Dopo quanto mi passò questa notte, solo la forza dell'ubbidienza e l'aiuto dei mio Santo Padre S. Silvestro, mi dette la grazia di comu­nicarmi... poi un momento di pace... ma di nuovo l'animo turbato da mille dubbi... un'angoscia profonda Gesù che non Ti offenda e poi tutto... Qualche volta provo grande ribellione all'ubbidienza di comu­nicare, mi pare crudeltà questo obbligo in certi momenti neri... ma Gesù sa che io voglio solo quello che vuole Lui... e queste ribellioni mi danno gran pena.

13 - Ieri tutto il pomeriggio fu una lotta. La reliquia dei mio caro Padre scomparve. Alla sera per telefonare al Padre fu un tormento... Fui più volte gettata a terra. Quando poi mi comandò di andar sopra a cercare la reliquia m'impedì il passo, poi mi tenne a terra come soffocata e minacciandomi lo facessi. Finalmente con l'aiuto divino potei svincolarmi. Ritrovai il mio tesoro. La notte fu calma.

Oggi desolazione... morte... mi pare che il sovrannaturale più non esista... mi sento priva di fede, e faccio atti i continui...

Questa mattina dalla profonda meditazione del Padre ho promesso: costante controllo di me stessa, ma oggi questo controllo mi è una tortura...

17 - Notte agitata. Il nemico mi tenne soffocata parecchio. La Comu ­nità di Milano incominciò i S. Esercizi col nostro Padre. II Signore illumini e fortifichi le anime, queste anime che mi sono tanto care, e vorrei vedere camminare sempre avanti nella santità. O Gesù, che io non sia l'inciampo al loro bene.

- I santi sono la conclusione di un grande coraggio.

O Gesù dammi questo coraggio, e Ti procurerò la gioia che desi­deri da me...

- Lo scoraggiamento non fece mai un santo ... non corresse mai un difetto.

- Il carattere non si distrugge, si corregge ... poco importa se la creta si contorce...

- Entro creta grezza, rimango creta grezza, fino al giorno che esco dallo stabilimento - (stabilimento dove si fabbricano i Santi) la religione.

Nessuno può operare senza un fine ultimo di utilità personale. Anche il Signore ci creò per la sua gioia, per la sua utilità, per il suo bene...

L'uomo con la sua natura può abusare dei fini di Dio. Il cuore, l'intelletto, le membra, usarli per fini indegni, peccaminosi.

La virtù è basata su due grandi punti: L'amore e l'intelletto. L'uno alimenta l'altro.

Sapienza: sapere di Dio. Scienza - sapere di cose terrene. Si può avere grande sapienza, senza possedere la scienza. Si può essere scienziati e non avere un briciolo di sapienza.

La sapienza aumenta l'amore. La santità è la conclusione di una grande sapienza.

20 - Ieri sera la recita dell'ufficio fu un tormento! mi sentivo ribelle... Gesù, pietà di me. Questa mattina il nemico mi gettò a terra il piattino della Comunione... La giornata fu più calma.

24 - Uno dei giorni scorsi, quando il Padre uscì, il nemico mi prese, mi batté il capo alla parete ed ebbi tanta perdita di sangue dal naso. Lasciando questo, passo giorni di calma e nottate di riposo. Non mi par vero... mi si presenta il pensiero che mi attendono aspre battaglie, ma mi abbandono alla Volontà Divina...

La meditazione di stamane sulla Passione mi ha fatto sentire il biso­gno di stringermi alla croce di Gesù e condividere le Sue pene. Non voglio lasciarLo solo! vicino vicino... che quei chiodi, quegli sputi, quei disprezzi, cadano su di me peccatrice... Ricordalo anima mia, nei momenti della prova, del dolore...

25 - Chiusura dei S. Esercizi della Comunità di Milano. Adorazione notturna, processione del mattino, con Gesù Eucaristico, e la parola profonda e persuasiva del Padre, mi commossero... Gesù aiuti queste care anime e le attiri sempre più a Lui!

26 - Cerimonie della Vestizione di cinque Novizie. Il nostro Padre celebrò con tanta unzione, e parlò alle nuove religiose e ai parenti con tanto fervore, che si rimase compresi d'un modo insolito del gran dono della Vocazione. Quante grazie in questi giorni! come potrò corrispondervi?

29 - Notte tremenda. Il nemico volle rifarsi della impossibilità dei giorni scorsi.

30 - Sono partita con le Novizie per Centonara. Desolazione... noia di tutto...

 

Agosto

3 - La quiete, la bellezza della natura, mi portano spesso a Dio... brevi, dolci momenti... poi buio completo... forti tentazioni nella fede... 4 - Sento il nemico al mio fianco da tutto il giorno quando sono sola si sfoga.

La notte mi tiene per ore come soffocata nel letto, non potendo altro, forse per la presenza della Suora. Ho volontà tanto debole oggi... tutto mi pesa... Maria aiutami.

La Superiora sta tanto male. Le ho posto la reliquia di S. Silvestro e ho fede le passerà.

5 - S. Silvestro ha operato nel corpo e nell'anima della mia cara figlia. Agimus tibi gratias.

9 - Desolazione completa... che importa, basta che le anime si salvi­no... l'assenza di Gesù Eucaristico in casa, mi tormenta, mi sento troppo sola, troppo debole!

Sento lasciare queste Suore, ma il pensiero che in casa c'è il Taberna­colo, mi spinge... Il nemico lavora nascostamente, ma lo sento, che mi ronza attorno e mi inculca pensieri sconfortanti... Ubbidienza.

21 - Che cosa ho fatto, Gesù mio! in quale pericolo mi sono messa! ma Tu non hai permesso, continuasse questo stato. Grazie Gesù.

Il nemico tornata da Centonara, mi tormentò a Milano per due notti... sfinita m'ingiunse che mi avrebbe lasciata in pace se avessi abbando­nato tutto quanto non era di regola, e mi fossi allontanata dal Padre... Cedetti per far la prova... ma lo stato dell'animo mio era più tormen­toso che nelle lotte... mi sentivo strana, fuori posto e un'amarezza, avrei voluto sfuggire l'occhio di Dio... il Padre era lontano, e quando ritornò, volevo mantenere il mio proposito... ma Gesù non permise simile ingratitudine e la carità del Padre mi riportò la luce... Che farò per riparare? Gesù, tutto quello che Tu vuoi.

Ieri sera in Cappella il nemico si presentò come fosse Gesù, dicendo­mi di andarmene che non meritavo stare alla Sua presenza e simili cose. Telefonai al Padre e rimasi più calma. Tornando in Cappella, mi si presentò S. Silvestro, mi gettai ai suoi piedi dicendo: O Padre, vedi che cosa ho fatto... Lui mi pose la mano sulla testa e mi disse: Sta in pace, ma vedi in quale pericolo ti sei messa, e ricordati, di non mai allontanarti per tua volontà dal Padre, e ubbidisci sempre, e devi dir­gli tutto. Io non ti ho abbandonato, e sai perché sono venuto adesso; perché hai telefonato al Padre. Se non ricorrevi a Lui neppure io sarei venuto. Mi benedisse e mi lasciò in cuore tanta pace.

Questa mattina prima della Comunione ricominciò la lotta... mi attac­cai all'ubbidienza e avanti... Gesù perdono.

26 - Notte di tormento. Il nemico non mi lasciò andare a letto, mi tenne soffocata poi mi legò pel collo al ferro del letto e mi batté tanto forte. Quando potei svincolarmi, corsi al telefono, e dopo un po' di lotta per avere la comunicazione, riuscii parlare, e il Padre mi tran­quillizzò. Quale bontà mi procura Gesù nella persona dei Padre! che sarebbe in certi momenti! Grazie Gesù!

28 - La notte fu insonne. Il nemico mi suggeriva pensieri molesti; il Padre mi consigliò di non tenerne conto, per combatterli con altri contrari, che sarebbe dar campo di maggior tormento. Uscito il Padre, e agendo come mi fu indicato ebbi dal nemico un forte schiaffo, aumentando il mio male in bocca. Fui presa da scoramento, che cercavo superare, ma ecco mi si presenta S. Silvestro e, dopo avermi detto tante cose, finì dicendomi severamente: guai a te se disturbi ancora il Padre. Rimasi sbalordita, come fuori di me. Si fece un gran sconvol­gimento nel mio animo, mi vidi perduta... picchiata e con tali pensieri di disperazione, da battermi la testa al muro... dì mia volontà... non so... ore dolorose, che senza una grazia speciale, non si potrebbe su­perare... riuscii scrivere al Padre ... e più tardi la telefonata mi sollevò l'animo... il leone rugge ... ma voglio ubbidire...

O Gesù, per le anime... ma che non Ti offenda... mai, mai, mai!

29 - Ho il cuore pieno di gratitudine a Gesù, che mi ha aperto l'animo al Padre, e fatto luce... Il nemico voleva abbattermi, e invece mi sento più vicina a Gesù sulla Croce...

La notte è stata una tempesta terribile. Battuta, obbligata a imprecare il S. Volto, S. Silvestro, il Padre... In camera tuffata nel bagno; battuta al muro, ebbi uno sbocco di sangue... e il nemico giurò di uccidermi. Cessò la lotta esterna alle 4 circa, ma l'animo mio fu preso da tale angoscia e spavento, da perdere la testa... Gesù, quantunque non sen­tivo vicino, mi guidò al Padre... per strada lo incontrai e dicendo io che andavo a Lui, rispose, che non poteva (conobbi poi essere il nemi­co) perché mentre stavo per ritornare sui miei passi, cambiai senza volerlo, e andai a S. Stefano, e il Padre era in casa. Grazie Gesù! Viva la Croce.

Fammi soffrir!... Gesù Ti supplico! Soffrir per amor Tuo! dolce desio! Al legno della Croce, Tua dolce man mi leghi E immobile vi resti, fino all'amplesso in Ciel. Soffrir!... serena in viso, mirando il Volto Santo Nell'oppression dei cuore addolorato

Nessun cuore s'inclini e odi il grido mio Solo Tu, o mio Gesù adorato.

Soffrir per consumar nella divina fiamma Tutto quanto d'impuro, di meno retto e bello Agli occhi tuoi dolcissimi fa ombra

E impedisce allo spirito il volo dell'amore. Soffrir... pianger sommessa, piegata sul Tuo Cuore Quando l'angoscia è forte, e ardua lotta invade Per bere alla sorgente dei Tuo petto, la forza

Che eleva l'alma, e porta a completa vittoria. Soffrir, per fare invidia ai santi abitatori

Per rendere gelosi gli stessi serafini

Per regnare, portando la corona di spine, Che Tu stesso hai portato, o Martire Divino.

31 - Notte agitata. Il nemico mi gettò da tutte le parti. Mi tenne soffocata. Tentai telefonare al Padre, ma non potei. Gesù mio, tutto per Te e per le anime!

 

Settembre

1 - Questa sera, principiarono gli Esercizi per la Comunità. Gesù illumini e trovi anime generose. Che farò io? La Volontà di Dio. Tesoreggiare di tutto per le anime... anche della desolazione della lotta...

2 - Il Signore vuole che lo serva con gioia, sia nella desolazione, amarezza, disgusto... che nella prosperità... consolare Gesù.... ecco la mia missione in terra... Gesù, Tu conosci le mie aspirazioni... rendile feconde! Aiuta la mia debolezza...

3 - Confortare col frutto del seme il seminatore. Rinnega te stessa, prendi la croce, e il seme germoglierà fino alla spiga della santità... I propositi devono aver principio nella luce e termine nell'amore. O Gesù dammi il Tuo amore, un amore forte, che tutto sa soffrire, tutto sopportare... sono così debole… così fredda...

Oggi angoscia, lotta... il nemico l'ho sentito vicino a me tutto il gior­no. Scomparve solo quando ritornò il Padre. Che non Ti offenda o Gesù!

4 - Notte tranquilla... stamane nel preparare il vino per la Santa Messa , mi si accostò il nemico incitandomi a bere, poi prese la bottiglia e me lo fece trangugiare, io però lo buttai fuori...

Voglio amare appassionatamente il Crocifisso; Studiarlo, meditarlo e... imitarlo con la sua grazia. Seguire Gesù nella Sua Passione, sempre, ma specialmente quando il dolore mi rende a Lui più con­forme.

5 - Ieri sera, entrata in Cappella, dissi a Gesù: - Gesù voglio essere la Tua gioia - e Gesù mi disse: VIENI, HO BISOGNO; OGGI HO CERCATO LA GIOIA IN TANTI CUORI, E MI VENNE RIFIUTATA. Dimmi, Gesù, che devo fare, per supplire ai rifiuti che hai avuto. Gesù, con tanta tenerezza rispose: VUOI GODERE LE DOLCEZZE DELLA MIA UNIONE, O SENTIRE LA PENA DEL MIO CUORE, PER I PECCATI DEGLI UOMINI?

Quello che Tu vuoi Gesù; e l'anima mia all'istante partecipo il dolore dei Suo Cuore, dolore impossibile ritrarre a parole e mai come in quell'ora compresi che cos'è il peccato... O Gesù, che non Ti offenda, e ripari per me, per gli altri... come vuoi... prendimi tutto...

Quando mi riebbi era terminata l'ora, e uscivo. Gesù mi disse: RE­STA ANCORA UN POCO, GIA' MI LASCI SOLO... dicendo io che non potevo fermarmi perché era passato il tempo indicatomi dal Pa­dre, il Volto s'illuminò e: ECCO LA MIA GIOIA , dissemi, L'UBBI­DIENZA.

Dall'istruzione del Padre: Non fidarsi mai di sé. Chi più forte di Pie­tro? eppure scivolò... attenta anima mia - vigilanza, santo timore, confidenza in Dio.

- Il peccato di Giuda e il peccato di S. Pietro, ebbero origine dalla disubbidienza.

La legge dice, non toccare il denaro non tuo, prendilo e conservalo - Giuda disubbidisce e ruba.

- Gesù dice agli Apostoli: andate via, allontanatevi ... S. Pietro por­tato dall'affetto al Maestro, Lo segue... e cade ...

S. Pietro è scusabile, perché la sua disubbidienza, non è pensata vo­luta, ma carattere di fuoco, generoso... non pensa e cade... vediamo di fatto, che piange amaramente il suo peccato e si rialza.

Giuda incomincia dal poco, non doma la sua passione, cade ogni giorno più, fino al precipizio...

Attenta anima mia alle cadute di catena.

L'anima che cade, ma si rialza, e ricomincia, non fa paura; al contra­rio l'anima che rimane a terra, e continua di cadute in cadute. Maria stronca il vaso di alabastro - grande significato per noi: Sacri­ficare tutto, dare tutto.

6 - Questa mattina per la Comunione lotta... giornata di desolazione...

il cuore è stretto e non so parlare...

Porta la tua croce con pace, rinnega te stessa fino alla morte... - La Casa di Betania è oggetto d'amore del Maestro Divino.

I tre abitatori sono i grandi amici di Gesù. Li visita spesso, e li mette a parte dei suoi segreti. Sanno in quale parte dirige i suoi passi, e godono della loro confidenza. Lazzaro s'ammala... le sorelle manda­no subito un messo dal Maestro: Colui che ami è ammalato - Non c'era bisogno di più. Conoscevano Gesù e certe erano che non avreb­be mancato di correre al letto, dei fratello. Si fa tardi, Gesù non viene. Si spia dalla finestra lontano lontano... viene la sera, e ancora Gesù non si vede... l'ammalato è grave. Non è il pensiero del fratello, quan­to la lontananza dei Maestro... come Gesù che sempre era da loro, ora nel momento del bisogno non giunge... Giorni eterni, dolore profon­do... Lazzaro muore... si avvisa il Maestro...

- Andiamo, il mio grande amico dorme...

Entra nella casa, è commosso, non può parlare. Maestro se eri qui, Lazzaro non sarebbe morto. - Ripreso dalla commozione, comanda a Lazzaro di risorgere...

Quanto ha sofferto Gesù da lontano pel dolore dei suoi... certissimamente più di loro... ma questa tardanza doveva ridondare a bene delle anime, a gloria di Dio - Impariamo noi, quando nelle nostre suppliche e preghiere non otteniamo quanto chiediamo, a non lamentarci, ad attendere con pazienza, ad essere convinti che Gesù da lontano ci assiste... e aspetta per grandi suoi fini... la gloria di Dio e il bene nostro.

- Avere il cuore aperto con Gesù, non solo per dare, ma per ricevere - Bello parlare a Gesù, ma più bello ascoltarlo e mettere a frutto la Sua parola.

A.M.D.G.

Settembre

8 - Stamane il nemico mi ha tanto turbato prima della Comunione, e mi sconvolse tutta... la parola del Padre mi calmò.. cerco di ubbidire, e di pregare di più, nonostante la forte ripugnanza che provo...

La Religiosa deve essere la laudatrice di Dio, la cantatrice di Dio. Che la lode sia nel sereno, o nelle tenebre, nella calma o nella lotta, poco importa. Quello che importa è lodarLo nella Volontà Divina.

9 - Ho passato la notte al Getsemani con Gesù, in una sofferenza indescrivibile... mi ha fatto partecipare alla Sua agonia... anime vuole Gesù, anime che diano tutto, anime veramente immolate e io che dovrei essere una di queste anime, tante volte per un niente mi torturo...

10 - Chiusura dei S. Esercizi - Questa notte Esposizione... che gioia. Dalle 11 alle 12 sofferenza... con Gesù nel Getsemani...

Stamane la cerimonia dei Voti perpetui di Suor Ildefonsa Celestina - Dositea - Ernestina mi commesse tanto e mi riempì il cuore di pura gioia. Sono in porto! Gesù conservale, custodiscile e che siano sempre tue, sempre più tue!

Il nostro Padre parlò con tanta unzione, con tanta profondità, lascian­do in cuore propositi forti... desideri grandi di santità.

Ricordi - Ricordare - Praticare - Predicare.

Ricordare tutto quanto abbiamo sentito, ricevuto, promesso. Praticare, operare secondo quanto abbiamo promesso, nello spirito della Regola, Voti e Autorità.

Predicare con l'esempio, nel nostro operare, in casa, nella scuola, coi secolari.

Tutto sia in amore e per amore, e ciò aumenti in noi, fino al giorno dell'amore, in Paradiso.

A.M.D.G.

12 - Questa mattina sono partita con Suor Angelica e Suor Ildefonsa per l'Eremo, nella santa compagnia del nostro Padre... Cosa provai all'incominciare la salita, mi è impossibile descriverlo... Il mio caro Padre S. Silvestro mi attendeva con ansia... entrammo subito in Chiesa... e eccolo splendente sull'altare con le braccia aperte... per accogliermi... avrei voluto rimanere là sola, sola con Lui... ma fui troppo presto richiamata...

Oh! la pace, la profonda pace, la pura gioia dell'Eremo... Ore tutte di Paradiso, ove non si sente più il contatto della terra, ove tutto è santo e puro, e soprannaturale...

Mi fu assegnata la stessa cameretta dello scorso anno, ove tutta sola potevo sfogare il mio cuore pieno di gratitudine...

La prima notte, S. Silvestro venne a me. Mi gettai ai suoi piedi. Mi strinse a Sé mi chiamò: figlia mia diletta - io domandai: - Padre mio, non offendo il Signore, quando provo tanto forte ribellione, e tante tentazioni... S. Silvestro mi rispose - No figlia, non offendi il Signore, ma glorifichi Dio, e salvi le anime. C'è molto ancora da lottare e soffrire, ma sta tranquilla io ti aiuterò sempre. Mi poggiò la mano sul capo e mi benedisse.

Gesù, che io non sia infedele a tante grazie! mai! ...

13 - Fu giornata di soave dolcezza... Al mattino tre Sante Messe... Alle dieci la Vestizione di sei probandini e la Professione di tre No­vizi. La funzione si svolse in una santa unzione, grandezza, e soavità; furono ore di santa emozione... S. Silvestro fu presente vicino al Pa­dre per tutto il tempo delle cerimonie e del Santo Sacrificio... Quando i Novizi si presentarono al Padre, S. Silvestro a ciascuno poggiò la mano sul capo e benedisse... Che avranno provato quelle care anime, se io al solo vedere, gustavo delizie di Paradiso...

Fu giorno di preghiera, lo passammo quasi tutto in Chiesa, vicino a S. Silvestro.

Verso sera il Padre venne in Chiesa, e ci attendeva un'altra gioia. Ci mostrò la cassa ove S. Silvestro fu posto alla morte, e ci permise di mettere dentro la testa, che invece di poggiare sul legno si trovò a contatto del Santo e... fui bruscamente richiamata alla terra... ma, quale soavità...

14 - La notte scorsa mentre in camera principiai il Mattutino, eccomi accanto S. Silvestro, e recitò Mattutino e Lodi con me, mentre una melodia di suoni ci accompagnava... oggi parecchie S. Messe. Il Pa­dre ci diede la Comunione all'Altare del Santo... si pregò molto... Alle 13 col cuore pieno di gratitudine, di pace, di Paradiso, si dovette partire, non senza sentire il distacco... Tutte quelle sante anime dell'Eremo ci fecero una santa invidia...

Come sento il mio nulla e la mia miseria, di fronte a tanta bontà e a tante grazie.

Ora corrispondenza pratica, vera, di ogni istante.

Costi quello che costi; Gesù deve essere contento di me; S. Silvestro deve potermi chiamare sempre: figlia diletta non ne sarò mai degna, ma devo poter dire: ho cercato di fare tutto quel poco che ho potuto.

16 - Pace profonda, unione intima con Dio... S. Silvestro è vicino a me; non lo vedo ma lo sento... cogliere tutte le occasioni per dare a Gesù sacrifici.

19 - Continuo nella pace... mi pare d'aver cambiato natura... grandi desideri di patire. Gesù son Tua! ho recitato l'ufficio col mio caro Padre S. Silvestro.

21 - Gesù soffre e mi partecipa un po' della sua pena... vuole che Lo consoli, che ripari, che Lo ami per quelle che non Lo amano. Anima mia, amore pratico, fatto di rinunce.

26 - Mentre recitavo l'ufficio, S. Silvestro mi si avvicinò, mi prese il libro e mi fece notare che sbagliavo. Mi diede il segno, e continuò la recita con me. Terminato Mattutino e Lodi, che io recitai, come tra­sportata in Paradiso, mi disse: Figlia mia diletta, devi mettere ogni impegno nella recita dell'ufficio, perché procura tanta gloria a Dio, e tanto bene alle anime.

Mi benedisse e mi lasciò in cuore il Paradiso. Per quanto dipende da me, metterò ogni impegno per ben recitarlo, e sarò più umile nel chiedere, quando non capisco bene.

Ottobre

4 - Nota - Quando fui all'Eremo portai Suor M. Ildefonsa, perché do­vendo dare la tesi per la laurea in lettere, e dovendo trattare in particolare di S. Silvestro e dell'Eremo, ne avesse vantaggio. Suor Angelica in oc­casione dei 25° di vita Religiosa; nel ritorno la portai a Perugia a visitare la zia Suora Benedettina, unica parente in Italia. Fu una santa soddisfa­zione per entrambe. Come è bello procurare un po' di gioia agli altri. Questa notte il nemico tornò a disturbarmi, fece fuoco in camera, mi buttò al muro e mi faceva imprecare... Gesù, che non Ti offenda e poi tutto quello che vuoi... Essere la gioia di Gesù... che Lui goda, e Suor Pierina soffra!

7 - Non ne posso più... questa notte fu terribile ... il nemico mi tor­mentò in tutti i modi e mi gettò... o meglio ... ma ho orrore scriverlo... oggi senza comunione... ho avuto paura... quantunque cercavo di pensare che devo ubbidire, ma non ebbi il coraggio... giornata nera, interminabile...

8 - Anche oggi è un tormento... sono sfinita fisicamente e spiritual­mente... non ho il coraggio di comunicare... passando dal Gesù fui spinta dentro... al confessionale c'era un Padre... un pensiero mi tor­mentava: se tu non ti confessi, morirai in peccato mortale... lottai terribilmente... stavo per cadere... ma poi scappai fuori...

9 - Notte di lotta... ma poi Gesù ebbe pietà di me... combattuta in tutti i modi, specie di suicidio... non potendone più, ricordai che il Padre mi aveva detto di chiamare il Suo Angelo Custode. Allora lo supplicai a non abbandonarmi in mano al demonio... l'Angelo venne, i demoni fuggirono, e passai un momento in celeste conversazione. l'Angelo mi disse: non devi temere, perché quando tu combatti coi demoni, non ci vedi, ma tanti Angeli sono attorno a te per difenderti. Io Gli dissi di farsi vedere, perché io tante volte a essere sola ho paura, e l'Angelo soggiunse: Se ci vedessi sempre, non ci sarebbe più soffe­renza, sta però certa che se ci fosse bisogno, ci vedresti. Non vedi che sono venuto? - Come sei bello, Gli dissi, sei forse un serafino... e mi rispose: sì, io appartengo al coro dei Serafini, e così dicendo scompar­ve, lasciandomi una profonda pace.

Al momento della Comunione mi assalì il tormento che tutto era illu­sione e io era in peccato e non ebbi il coraggio di comunicare...

11 - Ieri sera giunsi a Milano. La notte incominciò agitata, ma poi mi tranquillizzai. Questo mattina mi raccomandai a S. Silvestro e potei fare la S. Comunione.

La Comunità è tranquilla, nulla di allarmante, come temevo. Il Padre non scrive...

12 - Desolazione, timori... Mio Dio tutto per Te...

13 - Giunse il Padre e tornò la pace. Quante grazie, quanta bontà da parte di Dio!... e io che faccio?

17 - In questi giorni quanto aiuto per l'anima mia! desideri grandi di bene, di sofferenza, di amore... essere la gioia di Gesù, cercare la sua Gloria e la salvezza delle anime.

18 - Oggi la S. Professione di Suor M. Silvestra e di Suor M. Benedet­ta. Mi commuove sempre questo atto grande, e anch'io mi sono ridata a Gesù con tutto l'ardore, perché disponga di me a Suo piacere. Il nostro Padre parlò con tanta unzione e amore, da strappare le lagrime... 19 - Eccomi a Roma, sono partita questa mattina da Milano con Suor Silvestra, Suor Benedetta. Fino a Firenze viaggiammo col nostro Pa­dre. Ci si sentiva accompagnate da Gesù.

23 - La notte scorsa fu terribile: battiture soffocazione. Mio Dio, che ore atroci... che non Ti offenda o Gesù, mai! Da qualche giorno sof­frivo tanto, ma rimanevo sola con la mia angoscia. Gesù però mi fece capire che l'umile ricorso a Chi lo rappresenta in terra, era più gradito a Lui. Così feci ed entrò un poco di pace.

Il nemico rabbioso di questo, mi fece dei dispetti, gettandomi al muro, o altro, dicendo - ora va a dirlo al Padre. -

25 - Festa di Cristo Re - Si fece il ritiro del mese. Giornata di pre­ghiera. Le meditazioni del Padre portarono tanta luce all'anima mia, e un desiderio grande di dare dare dare a Gesù tutto...

Riforma particolare di questo mese, sia un lavoro intenso per imitare la mansuetudine di Gesù, con il controllo dell'esame particolare. Guar­dare il Modello, e non darmi pace fino a sapermi dominare...

26 - Questa mattina prima della Comunione il Padre ci rivolse sante parole: Beate le anime che si lavano nel Sangue dell'Agnello - e l'anima mia si trovò inabissata in Dio, immersa nel Sangue Divino, ne usciva candida come la neve, e Gesù l'appoggiò al Suo Cuore e: sempre così, sempre così diceva... Quando Gesù è sceso in me, com­presi quante anime non si lavano nel Sangue di Gesù, quante Lo usano a loro condanna, pena sensibilissima al Suo Cuore... Desideri d'immolazione, di penitenza... ma nel l'ubbidienza... Nonostante il trambusto di oggi, questa pena mi ha accompagnato, ed è un tormento il non poter fare nulla per portare a Gesù tutte le ani­me...

Che neppure una goccia del Tuo sangue cada infruttuosa su di me, miserabile. Gesù Tu lo sai che Ti amo...

27 - Beate le anime che si lavano nel Sangue dell'Agnello - Queste parole mi rimasero scolpite nell'animo... ci ripenso senza vo­lerlo e mi sento come investita da profondo raccoglimento e perduta in Dio.

Lavarsi nel Sangue dell'Agnello vuoi dire accostarsi a Lui per imitarLo, ricopiando i suoi esempi... accostandosi a Lui ogni mattina perché purifichi l'anima nostra ... lavarsi nel Suo Sangue all'aurora e al tra­monto del giorno ... O Gesù che neppure una goccia vada perduta per l'anima mia! accetta l'olocausto totale di me miserabile, perché non cada invano sulle anime altrui!

30 - La notte fu terribile... Sempre la presenza del nemico... stetti parecchie ore come soffocata.. obbligata poi ad imprecare... o Gesù che non Ti offenda... oggi desolazione, oscurità... il Padre non c'è ... Gesù, Tu ci sei, non è vero?

31 - Questa mattina temevo comunicare, perché la notte agitata e tormentata dal nemico, mi dava la sensazione di essere in peccato, ma arrivò il Padre, e tornò la calma. Quanto è buono il Signore coi mise­rabili!

Le parole rivolteci dopo la S. Messa , mi animarono, mi diedero nuova forza a camminare nel Divino Volere.

Vigilia di tutti i Santi. Chi furono? che fecero? Furono uomini come noi. Lottarono costantemente contro satana, contro se stessi, contro il mondo, e rivestiti della corazza della fede, speranza e carità affronta­rono la lotta.

È aspro lottare, ma è molto dolce essere incoronati.

Perdono Gesù della mia poca generosità nella lotta. Costi quello che costi, voglio seguirti fra gli intimi...

 

Novembre

4 - Desidero la sera per stare sola con Gesù, e poi aridità, desolazio­ne, sonno, stanchezza... devo lottare per essere fedele all'orario... che importa... so per fede che Gesù è là, nel Santo Tabernacolo... che io non lo senta, ma che Lui mi senta... che io soffra, ma Gesù goda... che io sia all'oscuro, ma le anime nella luce...

Dimenticai notare quanto mi passò la sera dei 31 ottobre. Il Padre telefonò che sarebbe venuto. Io per non disturbarlo, mi mostrai tran­quilla e le pregai a non venire. Appena terminata la telefonata il ne­mico si avventa e: ci sei ora, mi dice. Ricorsi a S. Silvestro e: io rinunciai al Padre per non strapazzarlo, ora tu pensa a me. Entrai in Cappella ed Egli mi attendeva. Recitò con me Mattutino e Lodi, mentre ci accompagnava un'armonia celeste. Quanta bontà mio Dio!

Io, miserabile peccatrice!... che Ti sia fedele o Gesù, anche nella lotta, nell'angoscia, nella tentazione... sempre...

5 - Il nemico è sempre al mio fianco. Non lo vedo ma lo sento... Oggi sono tentata d'ira, di gola... non cedo, ma quanto mi sento umiliata! Gesù, aiutami...

6 - 1° Venerdì dei mese - Quanto è buono il Signore di chiamarmi a Lui per consolarlo!... Che importa se l'anima è nelle angoscie di mor­te... Il nemico ha raddoppiato gli sforzi per impedirmi la Ora Santa e questa mattina tentò privarmi della Comunione... l'obbedienza ha vin­to... ma quale lotta!...

Tanto meglio, non sono forse io, che devo consolare Gesù?

10 - Notte terribile... ho telefonato più volte ma nulla... fiat! Questa mattina venne il Padre e tornò la calma...

11 - Arrivò Suor M. Emanuele da Milano per trattare sul da farsi in merito alle scuole e alle Suore. Sia fatta in tutto e sempre la SS. Volontà di Dio!

Prima della S. Comunione il Padre ci rivolse le Sue sante parole, ricordò il fatto di S. Martino, che all'ultimo della vita fertemente tentato dal demonio disse: - Niente è in me che appartiene a te - possa anch'io ripetere con verità queste parole.

13 -Ancora quel Sacerdote si presentò... che impressione... ho offerto la S. Messa e Comunione... il nemico mi è sempre presente... fiat e tutto per le anime...

Con quanta pena vidi partire Suor Emanuele questa mattina! Il Signo­re l'aiuti, l'Immacolata la protegga.

15 - Sono nelle più fitte tenebre... tutto mi agita... faccio continui atti di abbandono... che non Ti offenda mio Dio!

17 - Oggi ho incominciato la novena dei mio caro Padre S. Silvestro oscurità perfetta... eppure voglio farla del miglior modo possibile... Il nemico mi tenta in tutti i modi... Gesù aiutami! Mi sento sfiduciata... faccio atti contrari, ma...

18 - Questa sera giunsero le mie Suore da Milano. Gioia e dolore; Tutto per le anime! A Milano sono rimaste in 9. Signore le affido a Te! Santo Padre Silvestro non le abbandonare!

20 - Nottata angosciosa. Pare che tutto l'inferno si sia scatenato... ho provato tanta paura... mi sento ancora sfinita... Il timore di aver pec­cato mi opprime... Ho fatto la Comunione per ubbidire... ma... Gesù, Gesù!

21 - Anche questa notte fu tribolata assai! Per le anime!... Il Padre non torna e mi sento sfinita... Gesù, aiuto. Santo Padre Silvestro prega per me...

23 - Ho promesso al mio caro Padre S. Silvestro di fare un triduo fervoroso e non risparmiarmi in nulla... pare che le furie dell'inferno si siano scatenate... Giorno angoscioso e notte spaventosa... soffocata, incitata al suicidio, alla disperazione... uscii per andare dal Padre e tentò di farmi deviare... che lotta, mio Dio... se il Signore non mi sostenesse, guai...

Mi pare di perdere la testa... di star cadendo nell'inferno... Anime, Anime! Il Padre mi diede la calma e fugò il nemico... come si vede chiaro, che rappresenta Gesù... come potrebbe una creatura trasfor­mare in un attimo l'animo! ...

Scrivo per ubbidire, come però nulla può dire la parola, di quanto passa dentro e attorno a me!

24 - Anche questa notte uguale più o meno a ieri... non ebbi il corag­gio di comunicare... il Padre non c'era. Finalmente venne e ricevuto Gesù mi sentii più forte e più tranquilla. Sono anche fisicamente sfi­nita. Che non offenda Gesù e poi tutto! Vivo di ubbidienza, unico sostegno e unica luce di questi giorni.

25 - Ieri sera bastante tranquilla. Alla una circa il nemico cominciò a ruzzolare nella camera e poi a tormentarmi fino le 4,30. Stamane venne il Padre per la S. Messa e fu una grande grazia per me. Alla Comunione il nemico mi gettò a terra il piattino. Pazienza anche oggi. Tutto ad onore di S. Silvestro. - Ferma nell'ubbidienza - Fare tesori che il ladro non può rubare, la tignola non può consumare - Lavorare per l'eternità.

Con Gesù nella lotta.

26 - Festa del mio caro Padre S. Silvestro.

Pace profonda, gioia di Paradiso! Ieri sera, appena entrata in Cappella per la recita del Mattutino venne S. Silvestro. Mi posi in ginocchio e Gli dissi: Ma perché in questi giorni mi hai lasciata così sola, nelle mani dei nemico. - Perché tante anime avevano bisogno di luce e forza, ma tu non mi sentivi eppure io ti ero vicino. Non temere in questi assalti dolorosi, io non ti abbandono, tu sii sempre candida col Padre, mio Figlio prediletto, e il nemico non potrà farti danno. Sono le ore preziose per le anime. - Mi tenne stretto il capo fra le Sue mani e io era come in Paradiso, immersa come in un oceano di pace.

Poi prendemmo a recitare l'Ufficio, Mattutino e Lodi, in un'armonia celeste. Mi lasciò inondata di soavità, immersa in Dio... Come il mio

nulla e la mia miseria mi parvero un abisso insondabile di fronte alle grazie e alla bontà sconfinata di Gesù!

Oggi una continua profusione di pace e letizia. Appena entrata in S. Stefano, S. Silvestro, dalla tela ove era dipinto, prese vita, mi allargò le braccia in atto di accogliermi e... che passò! delizie celesti. Durante la S. Messa Pontificale lo vidi più volte benedire al Padre e ai Monaci, ma quello che mi commosse tanto fu, quando dopo la S. Messa , il Padre seduto leggeva. Fra Lui e il Padre Leonardi che stava alla Sua sinistra lasciando un buon spazio venne a mettersi S. Silvestro. Si chinò sul Padre, Gli poggiò la mano sul capo e stette a guardarlo con tenerezza infinita e poi lo benedisse.

Nel pomeriggio quando invocava il Santo Padre a fine del discorso, benedisse più volte, quasi volesse benedire tutti i presenti e tutte le anime per le quali il Padre rivolgeva la sua preghiera.

Sono uscita col cuore gonfio, da non poterne più, e mi sono quasi convinta, che sì resiste di più al dolore che alla gioia. Caro S. Silvestro, come sei stato tanto buono con la tua figlia, tanto tanto cattiva! Voglio soffrire come te, per Gesù e per le anime!

27 - Ieri sera dopo la recita del Mattutino, in un trasporto d'amore ho detto: Gesù son tutta tua!... e Gesù mi rispose: e IO SONO TUTTO TUO! i nostri cuori si unirono e le ore passarono in un oceano d'amore!... Tornata in camera trovai S. Silvestro seduto vicino al tavolino.

Mi buttai in ginocchio e fu un'ora di paradiso! Mi parlò della pre­ziosità della sofferenza, per la salvezza delle anime mi assicurò che la mia via è buona, mi parlò dell'amore di Gesù per l'anima mia, della sua assistenza. Mi parlò del Suo figlio prediletto, oggetto delle Sue compiacenze e mi disse: Sii sempre candita, ubbidisci e il nemico non servirà che ad impreziosire la tua corona e dare luce alle anime...

Io godevo il Paradiso, mi strinse al Suo cuore e mi benedisse - Scom­parve, ma l'anima mia nella pace e nella gioia ne gustava ancora la presenza... eppure sono tanto ingrata e non faccio tesoro di tante gra­zie!... perdono Gesù mio! Non parole ma fatti - Vivere crocifissa con Gesù! Prima Domenica di Avvento

- S. Ritiro.

Essere operaia della grazia - la mia vita deve essere in continuo au­mento di grazia perché Gesù possa nascere in me e trovare la sua gioia.

Che farò in questo Avvento? Fedeltà ogni istante alla grazia. Perciò grande raccoglimento, vigilanza, preghiera. Padronanza di me stessa in tutto.

Pratica particolare - Umiltà, dolcezza - che Gesù cresca e io diminu­isca. Rivedrò sovente la meditazione fatta dal Padre, questa mattina.

 

Dicembre

2 - la giornata di ritiro mi ha lasciata in un grande raccoglimento interno e in un vivo desiderio di onorare la mia Mamma Celeste del mio meglio. Ho detto al mio caro Padre S. Silvestro di darmi il suo cuore per amarla come l'amava Lui. Il nemico tentò alla sera di assa­lirmi, ma poi, dopo aver telefonato al Padre, mi tornò la calma. Di tanto in tanto durante il giorno mi si presenta o con minacce e imprecazioni al Padre o con burlarmi chiamandomi santa e lodando­mi. Non mi curo di ascoltarlo perché gli farei troppo onore.

3 - Ieri sera intendendo rumori uscii di cappella. Un colpo alle spalle mi gettò in fondo alla scala. Appena potei rialzarmi telefonai e rimasi calma.

4 - Notte tremenda. Fui portata fuori, obbligata a imprecare, soffoca­ta facendomi trangugiare sporchizie... Spinta alla disperazione... Al mattino non ebbi coraggio comunicare. Venne il Padre, la sua severità mi accasciò, convincendomi d'essere di disgusto al Signore, tuttavia ho cercato di benedire il Signore e di ubbidire comunicandomi. Non devo desiderare conforto. Sento di non poterne più, ma penso che Gesù farà Lui.

Stamane nello scendere in Cappella, il nemico mi sbarrò il passo, lottai, ma fui come capovolta e caddi. Accorsero le Suore e questo mi dispiaque assai. Fiat!

Parve a me che il Padre fosse severo, così era lo stato dell'animo mio, ma in realtà non era certamente così.

9 - La Novena dell'immacolata fu aspra e dolorosa. Il nemico non mi diede pace né giorno né notte. Suggestioni tremende, battiture, disperazione... solo conforto la parola rassicurante del Padre. Viva l'ubbidienza! Ieri, festa della mia cara Mamma, fu calma, ma angoscia intima, pro­fonda. Al mattino, mentre chiesi alla Madonna di guardarmi, di sor­ridermi, sentii in cuore: NON RINUNCERESTI AL MIO SORRISO PER QUALCHE SACERDOTE OSTINATO ALLA GRAZIA? - An­che tutta la vita, risposi, basta vederti in Paradiso, e nell'anima mia il buio aumentò.

La festa riuscì nella pace e soavità. Le nostre bimbe fecero quasi tutte la Comunione , e si consacrarono al Cuore Immacolato di Maria, come pure le Mamme, che vennero numerose alla S. Messa delle 10. Il nostro Padre rese solenne la festa con la sua fervida parola e la Sua presenza. Nel pomeriggio alla Benedizione Eucaristica la Comunità fece pure la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e si sentì maggiormente tutta della Madre Immacolata.

26 - Ho lasciato passare tanti giorni senza scrivere, ma mi pare non volontariamente... giorni amari, ma pur sempre benedetti, perché per­messi dal Signore.

La novena del Natale fu di lotte tremende e di notti terribili... il nemi­co mi assalì in ogni modo e mi tormentò molto. Solo l'ubbidienza mi dette forza e mi sostenne...

La notte santa, fu calma, ma una calma oscura e arida... come pure tutta la giornata che si passò in unione di carità e in raccoglimento. Le parole del Padre alla S. Messa e alla sera ci fecero sentire mag­giormente il bisogno di un costante miglioramento.

Terza Messa: elevazione, trasformazione completa - I Pastori tornano tutti trasformati, i sentimenti dell'andata sono diversi del ritorno. E io? donazione completa, altro cuore, altra mente... amore più grande, virtù più elevate, sacrificio più sereno. Vivere ogni giorno il Natale.

29 - S. Ritiro - Noi siamo seguaci del Signore. Le ore passano e lasciano presso sé altre ore... l'anno corre, non torna più... Il tempo lo seguiamo per necessità di natura; il Signore dobbiamo seguirlo per attrattiva di grazia.

Esternamente lo seguo, ma l'interno? Lo seguo il Signore? guardo la sua condotta perché diventi mia? Il discepolo sia come il Maestro, se è più o meno è fuori posto.

Il Maestro Divino insegna con: l'esempio, la parola, i miracoli, le minacce. Arma poderosa: l'esempio che trascina. Come ricopio io il Maestro? l'anno sta per finire. Fu un anno di fiori o di foglie? Con­fusione profonda d'aver sì poco corrisposto alla grazia, e nuovo piano di battaglia, attività nuova. Studiare Gesù e imitarLo!

Virtù per le quali voglio lavorare indefessamente all'acquisto del più perfetto possibile: Abbandono; carità; ubbidienza.

In Comunità coltivare e vigilare molto il silenzio, per la formazione di intensa vita interna.

Gesù mio misericordia!

31 - Ultimo giorno del 1942! Se avessi sofferto con più generosità!... Gesù perdono. Accettami tutta, e fa di me quello che vuoi. Sono come in una continua agonia, da più giorni... accetto questo stato di morte perché Gesù trionfi nelle anime, ma che non l'offenda... dubbio tor­mentoso.

Le pagine dei tuo libro si sfogliano nella Volontà di Dio?

A.M.D.G.

Ave + Maria