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GESU’, TI PREGO PER I TUOI SACERDOTI GESU’, TI PREGO PER I TUOI SACERDOTI

AMICO - O Gesù, è tanto tempo che volevo dirti una cosa, ma poi non avevo il coraggio, sempre perché non vorrei farti soffrire: hai già tanti dispiaceri!
Oggi, però, voglio proprio dirtelo, perché mi sono consigliato con il mio Angioletto e lui mi ha detto che è bene che te ne parli. La cosa è questa: esclusa la domenica quando vengo a messa, o la mattina, per lo stesso motivo, non mi è mai capitato di vedere il mio parroco, qui, in adorazione davanti a te.
Credimi, Gesù, non vuole essere una critica, perché so benissimo che lui può venire in altri momenti, quando io non ci sono, ma è possibile che in qualsiasi orario ché io sia venuto... boh!?
Non vorrei proprio che la tua sofferenza di essere abbandonato nasca, principalmente, dalla solitudine che soffri per l'abbandono dei tuoi sacerdoti. Mia mamma mi ha detto che hanno tanto da fare, perché sono pochi, ma a me pare, scusami, Gesù, che questo non regga, perché per fare tante cose ci sono tante persone, che potrebbero fare meglio... Poi non si può mica lasciare un amico come te, con la scusa che c'è da fare?! Non ti pare?
Comunque io non voglio giudicare, voglio solo pregarti, o Gesù, che, se veramente i sacerdoti sono pochi, chiediamo a Papà, che è il Signore della messe, che mandi tanti operai, così avranno tempo di stare in adorazione davanti a te e aspettare qui la gente, per la confessione e per la direzione spirituale. Ma che siano santi.
Ti dico la verità, Gesù, che alcuni che conosco io e che conosci certo anche tu, proprio santi non sono: non mi piace come scherzano, come fanno la scuola, come vestono... come si comportano, insomma... Alcuni sono sempre arrabbiati, come bull-dog: ma che cosa fanno?!..
Scusami, Gesù, mandaci sacerdoti che somiglino a te, non tanto fisicamente, certo, ma che sia bello ascoltare loro come ascoltare te, e che siano innamorati del Padre come lo sei tu, che siano sempre sorridenti e siano trovabili nella tua casa, dove attendono con te noi, che abbiamo bisogno di essere guidati. Perdonami la sfurita, Gesù, ma era da tempo che l'avevo sullo stomaco!

GESÙ - Mio carissimo amico, hai veramente messo il dito in una piaga profonda del mio cuore. Amo infinitamente tutti, ma amo in modo tutto particolare i miei sacerdoti: ho dato loro veramente tutto me stesso, ho consegnato loro; la mia vita, perché -ne siano i distributori generosi ed entusiasti.
Ho chiamato ognuno di loro, perché siano divorati dallo zelo per la mia casa e per le anime, in una vocazione come la mia, che comporta di caricarsi ogni giorno della croce, per poi lasciarvisi inchiodare sopra e morirci, per là salvezza dei propri figli.
Accanto alla gioia che mi viene da parte di alcuni, che condividono con me l'immolazione quotidiana dell'altare e la solitudine del tabernacolo, ho nel cuore la sofferenza di troppi, che si sono lasciati prendere dal fare troppe cose e mi hanno abbandonato, come gli altri, più degli altri.
Prega molto per i miei sacerdoti, e chiedi anche tu con me al Padre, che ne mandi tanti, veramente generosi, che sappiano rispondere al mio invito, all'olocausto e alla santità, con gioia, fino al "tutto è compiuto", come feci io sul Calvario. La vocazione sacerdotale è la più bella, perché a nessuno è dato di godere dell'intimità divina con me fino alla immolazione, fino a farsi ostia di propiziazione per tutto il popolo di Dio: quanto dono di vivere ai miei sacerdoti! Ma anche niente è più insensato, quando mi si abbandona per qualunque motivo.
Voglio che i .sacerdoti stiano soprattutto con me ai piedi del mio altare, dove sarà a tutti possibile trovarli come testimoni del mio amore e della mia immolazione, per la salvezza di tutti.
Se sapranno resistere alla tentazione che li allontana da me, in nome del fare, e rimarranno nel mio amore, allora saranno veramente testimoni trasparenti, credibili, e, chi cerca me, mi troverà in loro.
Papà ascolta la preghiera dei bambini che mi amano, e può darsi, che ti esaudirà chiamando anche te. Se vorrai, quando sarà tempo.

AMICO - Se Papà lo vorrà sono pronto, o mio Gesù, a patto, però, che tu mi assicuri che non sarò più io a vivere, ma sarai tu a vivere in me, così che, chi vedrà me, vedrà te. Sarebbe meraviglioso, ma ne ha da fare lo Spirito Santo di lavoraccio! (Parla a Gesù di una tua possibile vocazione... speciale...).
Mammina mia, tu che sei la mamma di Gesù Sacerdote e quindi, di tutti i sacerdoti, aiutali a non scoraggiarsi mai, a rimanere fedeli alla loro vocazione eucaristica e di servizio a tutte le anime. Chiedi anche tu, con me e con Gesù, che Papà ci conceda tanti e santi sacerdoti, secondo il suo cuore.