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GESU’, SONO STATO MONELLO! GESU’, SONO STATO MONELLO!

AMICO - Gesù, forse oggi dovrei adorarti come un "servo" più che come un amico; perché sono stato proprio una peste e mi vergogno di chiamarmi "tuo amico".
È inutile che ti nasconda le cose come sono andate, perché tanto sai tutto. Mi sono proprio lasciato prendere per il naso dal demonietto, quel Cacciabubu antipatico ed ho combinato quello che ho combinato!...
Ora, quel bel tipo mi metteva in mente che non sarei più dovuto venire da te, perché tu mi avresti cacciato, ma io ho pensato che non è vero niente, perché tra amici ci si sa perdonare e scusare, altrimenti che amicizia è!
Io non credo proprio che tu non voglia più ricevermi e che questa sia una sparata di quel cornuto. Sei troppo buono per segnarti al dito un momento di debolezza.
Sia chiaro che non voglio scusarmi, perché sono stato fetente proprio, ma è anche vero che sono proprio dispiaciuto e pentito e queste non sono chiacchiere perché tu mi sai leggere bene nel cuore e vedi che sono sincero.


GESÙ - È vero, mio carissimo amico per sempre, conosco la tua debolezza e non mi offendo quando un amico riconosce di aver sbagliato. Ricordati che io sono sempre pronto a perdonare. Quando ci si riconosce monelli e ci si impegna a cambiare io non mi offendo, e né tantomeno vi caccio ma vi aspetto con le braccia sempre tese per l'abbraccio della riconciliazione, per il bacio dell'affetto e della pace.
Non devi dimenticare mai la tua debolezza e non azzardare troppo di esporti in situazioni pericolose, con compagni che hanno nella mente e nel cuore desideri e di conseguenza comportamenti totalmente diverso da quelli che un mio amico deve avere. È bene che ti sappia circondare di amici che siano più sicuri, che abbiano un linguaggio, un modo di vivere che sia più adatto alle tue scelte, altrimenti facilmente potrai essere trascinato.
Certo non devi abbandonarli del tutto e soprattutto non disprezzarli, ma pregare tanto per loro, perché possa la grazia entrare anche nei loro cuori e diventare ragazzi secondo il mio cuore.
Quando si è ancora insicuri, come può essere uno alla tua età, non è bene esporsi troppo al pericolo, si è certi di cadere, bisogna essere prudenti e frequentare compagnie allegre e vivaci ma senza ambiguità e senza compromessi.
A me piacciono ragazzi decisi nel fare il bene e che sanno andare per la loro strada, disposti a perdere la vita ma non la mia amicizia.
È necessario che tu preghi molto, che tu sappia avere la mente e il cuore pieni del mio amore; della mia dottrina in modo che tu possa essere anche coerente nelle azioni e nelle scelte che continuamente devi fare tra i criteri del mondo e quelli della nostra amicizia.
La preghiera, sai benissimo, non è tanto dire formule imparate a memoria; certo, anche quelle servono come pro memoria, ma è soprattutto un pensare a me, amandomi, come se l'anima bevesse amore e amicizia, E allora ti senti rinforzato, rassicurato, sostenuto. Ed è vero, perché la mia linfa vitale scorre nell'anima di chi mi vuol ricevere nel suo cuore ed io ti posso cedere così la mia onnipotenza.

AMICO - Gesù, mio carissimo amico, quando mai posso ritrovare uno come te che non solo non mi tiene il broncio, né mi rimprovera, ma mi scusa e mi consiglia perché possa essere più fedele e non combini mascalzonate.
Quello che conta, dal momento che conosco bene la mia debolezza, è che sappia sempre far un ottimo rifornimento di preghiera e di prudenza per essere sempre forte contro tutto e contro tutti, ma soprattutto, che abbia sempre fiducia nella tua comprensione e nella tua amicizia, sempre disponibile ad accogliermi.
Tu, Gesù, sei il mio rifugio, e trovo tanta gioia nel poter guardarti negli occhi in modo che tu possa scrutare la sincerità della mia anima e sentirmi liberato da ogni ambiguità che mi diventerebbe una catena opprimente. Voglio sempre guardarti così, da amico ad amico.
Ma tu stammi vicino, o Gesù, perché senza di te ne combino di tutti i colori.
Stammi vicino Gesù, soprattutto....
(racconta a Gesù in cosa ti senti più debole...).
Mammina mia, scusami anche tu sue ho offeso Gesù e dammi un bacio perché io senta che anche tu, che sei buona come Lui, mi hai perdonato.